lunedì 25 novembre 2013

25 novembre 2013 - Gusti

Di questo filmato



potrei dire: che magia la musica di Verdi! Che magnifico direttore d'orchestra è Muti! E la regia di Savary, impareggiabile! E le riprese televisive di Bertelli: che maestria! Insomma. posso dire tante cose molto colte.

Sarò sincera: mi colpisce molto la presenza scenica di Samuel Ramey che canta a petto nudo.
Mi piace.

E' importante sapere che cosa ci piace, a questo mondo. Fosse solo per poter fare un po' di conversazione.
Ad esempio, se la regina Elisabetta mi chiedesse: "E lei, ragazza (confronto a lei lo sono ancora), preferisce i tenori o i baritoni?" IO saprei rispondere senza tema di sbagliare o mentire: "Guardi, per me Pavarotti poteva anche stare zitto, e le sue parti potevano riscriverle una scala più sotto, perché quelli che mi emozionano, a me, sono i baritoni e i bassi, e mi piacciono Ramey, Furlanetto, D'Arcangelo e tutti i loro colleghi tutti insieme, io stessa se cantassi non sarei mica soprano, che schifezza: sono contralto e me ne vanto!" (In realtà sono solo una mezzo-soprano, credo, ma non sottilizziamo.)
Se poi, proseguendo con la conversazione, la regina mi chiedesse: "E il suo autore preferito qual è?" io risponderei, sempre senza tema di mentire: "Guardi, fino a qualche tempo fa le avrei detto Mozart, e Mozart, e poi Mozart, ma adesso ci ficco anche Handel a pari merito, e lei lo conosce bene, perché era venuto a lavorare proprio per voi, qualche annetto fa".

Insomma: sapere quello che ci piace veramente è davvero importante, nella vita.



Buona settimana!

Silvana

lunedì 18 novembre 2013

17 novembre 2013 - Una pecora tira l'altra

Per questo lunedì, pensavo di inviarvi solo un pacifico intervallo:



Invece poi mi sono imbattuta in questi cartoni, che a me non piacciono particolarmente, ma magari a voi sì, quindi ne aggiungo uno:



E già che ci sono aggiungo anche delle foto di pecore che ho fatto nella mia vita precedente:

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Pecore di Arola.

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Pecore olandesi.

E mi è venuto in mente che potrei aggiungere anche una poesia di William Blake, che sarebbe uno dei miei poeti preferiti, se leggessi poesie:

.Little Lamb who made thee 
.......Dost thou know who made thee 
Gave thee life & bid thee feed. 
By the stream & o'er the mead;
Gave thee clothing of delight,
Softest clothing wooly bright;
Gave thee such a tender voice,
Making all the vales rejoice! 
.......Little Lamb who made thee 
.......Dost thou know who made thee 

.......Little Lamb I'll tell thee,
.......Little Lamb I'll tell thee!
He is callèd by thy name,
For he calls himself a Lamb: 
He is meek & he is mild, 
He became a little child: 
I a child & thou a lamb, 
We are callèd by his name.
.......Little Lamb God bless thee. 
.......Little Lamb God bless thee.

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E poi anche una citazione dal libro "A vederla non si direbbe" di Silvana D'Angelo, ed. Topipittori:

"Un'altra porticina, dietro casa di zia Colomba, nascondeva una pecora e un agnello, in un ovile grande poco più di un sottoscala. Io ci andavo speso, nella speranza che la pecora si abituasse a me, e addirittura mi si affezionasse, un giorno. Ma evidentemente, con tutto l'amore che portavo agli animali, il fascino di San Francesco non era una delle mie doti, e la pecora si limitava a fissarmi a occhi spalancati, immobilizzata dalla paura".

E per l'impegno sociale e l'amore dell'attualità allego anche questo filmato:


E pensavo di mandarvi anche una ricetta di agnello, ma meglio di no... 
Piuttosto,molto più politically correct, allego questa:


perché certamente, se riusciamo a immedesimarci nella pecora, ci piacerà immensamente.

Questa lettura

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non so se consigliarvela, perché "Nel segno della pecora" ancora non l'ho mai letto.
Però mi incuriosisce molto.

E questo è per stasera, se faticate ad addormentarvi:



E mo' basta.

Buona settimana beeeh beeh beeeh 

lunedì 11 novembre 2013

11 novembre 2013 - Recipienti

Guardate questo video:



Chi è il vero protagonista?

A considerarlo da un certo punto di vista, non è né la violinista, né Bela Bartok.
E' il signore che vediamo godere moltissimo dell'ascolto, tra il 47° secondo e il minuto e 37 circa, prima di venir censurato da una sapiente regia.

Di fatto, mi chiedo, perché si parla molto di scrittori e non di lettori? Di cantanti e non di ascoltatori? Di pittori e non di guardatori?
In fondo, musiche romanzi e quadri esistono perché dall'altra parte c'è un pubblico - che però viene dato per scontato, e certo non fa spettacolo.

Esistono i gruppi di lettura, le guide all'ascolto, le lezioni d'arte, ma in fondo la gioia che si può provare a recepire un'opera rimane sempre un fatto intimo e privato.
Eppure, a me sembra che parlare di un romanziere e della sua opera sia solo un modo convenzionale per parlare dei lettori e della lettura. Si parla dell'emerso per non toccare l'argomento del sommerso.

Perché il godere di una qualsiasi forma di espressione è una capacità intimamente connessa a quella di essere felici - e qui si scoperchiano calderoni pericolosi come i vasi di Pandora.

E comunque, anche godere moltissimo ad ascoltare le Danze Popolari Rumene di Bartok non ti salva, all'occorrenza, di tanto in tanto, dal desiderio di fare un bel salto giù dal balcone.


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Buona settimana!

domenica 3 novembre 2013

4 novembre 2013 - Do you know storno?

Avete presente gli storni?
Sono gli uccelli che fanno questi numeri meravigliosi


Mi è capitato di vederli in volo sopra la Stazione Centrale, tempo fa.
Li guardavo, e mi sembrava che il tempo si fosse fermato: gli storni annunciavano la fine del mondo, e l'arrivo di una nuova era. 
Ma ero l'unica a guardarli, e con tutte le mie emozioni da Sibilla Cumana non è successo niente di particolare.

Come fossero fatti gli storni da vicino, però, non lo sapevo.

Infatti, attraversando il parco, tempo fa, mi è capitato di vedere certi uccelletti che mi sembravano dei merli malaticci.
A me piacciono moltissimo i merli,



 e quegli altri pennuti, senza becco giallo, senza splendore nel piumaggio e con la codina corta, mi sembravano proprio dei merli venuti male - o magari dei pulcini non ancora del tutto sviluppati.
Quando zompettavano allegri controsole, però, erano molto belli anche loro. Nella luce forte, il loro piumaggio mostrava screziature e disegni che mi ricordavano certi lavori di ricamo con la paglia sul velluto nero che fanno alle Azzorre


e li vedevo bellissimi.

Poi, ho finalmente capito chi fossero quelle brutte copie dei merli, e ho messo insieme le versioni in cui mi sono apparsi: stupefacenti in volo, bruttarelli a terra, di nuovo belli nelle chiazze di luce.

E insomma, mi viene da dire: la bellezza dipende dal punto di vista. 
Anche se per natura non siamo molto dotati, ci aiuta sapere che possiamo apparire stupendi mentre facciamo una certa cosa - oppure, che un certo tipo di illuminazione ci può giovare.

In realtà, ancora più volentieri penso che agli storni di queste mie elucubrazioni non importa un fico secco.
Non si sentono né belli né brutti.
Stanno insieme, si divertono come matti volano, gridano e spargono un sacco di guano sulle nostre automobili.

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Tiè!

Buona settimana

Silvana