La mia biblioteca è frequentata da gente mediamente maleducata.
E intendo "mediamente" in senso letterale: il microcosmo dei nostri
utenti è rappresentativo del resto della società.
Detto questo, so di lavorare per un pubblico elitario e privilegiato -
psicotici e barboni inclusi. Peggio sarebbe fare la cassiera in un
ipermercato.
In un ipermercato sì che entrano cani e porci. Perché la pasta la
mangiano tutti quanti - quindi, tutti la comprano.
I libri - anche se ormai in biblioteca non si cercano più solo quelli
- vanno pur sempre a finire nelle mani di una minoranza della
popolazione, e probabilmente non la peggiore.
Ma, come dicevo, la gente è mediamente maleducata, e nei luoghi
pubblici fa cose brutte.
Verso certi comportamenti io sono tollerante.
Ad esempio: se qualcuno si addormenta in poltrona, nel salone, a me
non sembra grave. Si dorme quando si è stanchi. Essere stanchi è
inevitabile. Assopirsi può essere incontrollabile. Chi non russa
rumorosamente, non si scompiscia scompostamente, non perde orribili
bave dalla bocca e non urla, in preda a incubi orripilanti, in fondo
non dà fastidio a nessuno.
Se vedo uno che fuma una sigaretta elettronica in corridoio, sono
presa da perplessità istituzionale, e non dico nulla.
Invece, a chi lascia i bagni in stato indecente brucerei il culo con
la fiamma ossidrica. Ma è difficile coglierli sul fatto.
E se sento qualcuno che fischia, vado a dirgli: "Non si fischia in biblioteca!".
Fischiare in luogo pubblico, per me, è proprio un gesto da cafoni.
E poi, nella mia vita, c'è stato solo un fischiatore.
Gli altri tacciano.
Il Solo Vero Fischiatore era l'uomo della nettezza urbana che svuotava
i locali pattumiera del mio cortile, quando ero piccola.
Era un uomo nero e riccioluto, con la barba sempre in crescita, la
pancia grossa e i lineamenti molto marcati.
Però, quando mi incrociava mi sorrideva e mi salutava. Mi chiedeva "Come stai?"
Per me, che potevo sempre contare sulla malevolenza della gente,
un'oasi di benessere.
E poi, come dicevo, aveva un clarinetto al posto delle labbra.
Avrebbe potuto fare il concorso alla Scala - e vincerlo.
Quando ero in camera mia e lo sentivo fischiare, giù in cortile, c'era
sempre il sole.
FINE PRIMA PUNTATA
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Buona settimana!
Silvana
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