"Sai che l'altra sera, alla tale manifestazione, ho visto il coro gospel in cui hai cercato di entrare l'anno scorso?
Però a me non è piaciuto molto. Il suono degli strumenti era troppo forte. E l'accompagnamento in sé lasciava molto a desiderare.
Inoltre, a vedere come si agitavano in quei camicioni, li ho trovati piuttosto ridicoli.
I camicioni ridicoli
Fortuna che tu non c'eri!"
(chi volesse sapere la storia, la trova qui :
Ecco: con il senno di poi posso dire: fortuna che non c'ero anch'io.
Fortuna che non mi hanno voluto.
E quanto ho goduto, sadicamente, a sapere che le loro esibizioni non suscitano entusiasmi!
Immagine da pinterest
Non tutti sanno però che dopo aver perso un anno appresso a gospelisti canterini che vogliono fare gli americani, quest'anno per me è iniziata un'altra avventura con un'altra associazione, di tutt'altro tipo e stile.
E dunque, prima ho contattato una "ragazza" con cui ho lavorato qualche decennio fa, che sapevo far parte di una corale.
Lei, che è simpatica, mi ha detto "Vieni vieni!"
Dunque, a settembre sono andata, un martedì sera, e il Maestro mi ha ascoltato una prima volta.
Ha detto che potevo cominciare a frequentare i loro incontri.
Io da allora sono stata molto ligia.
Tranne due o tre volte in cui ero davvero sfatta dalla stanchezza, sono andata a cantare con loro.
Si è trattato di affrontare un grande insieme di persone sconosciute.
Io non ho mai avuto dimestichezza con le persone raggruppate.
I gruppi mi hanno sempre fatto un po' paura.
E affrontare il viaggio con i mezzi, nel buio e nel freddo delle serate invernali in Alta Italia, non è fisicamente piacevole. Ohi le mie povere ossa.
Fortuna che al ritorno, più o meno, c'è qualcuno che mi accompagna...
Anche la consapevolezza di non conoscere i brani è una difficoltà da affrontare.
Il repertorio non è semplice.
Tutti gli altri sono preparati e hanno esperienza. Io no.
A volte, bisogna semplicemente lasciarsi andare alla consapevolezza del limite, come quando si fa il morto in mezzo al mare.
Però a casa ho studiato, eh!
Non è che non abbia studiato.
Ascolto i brani didattici che mi forniscono i compagni di coro, e il gentilissimo youtube.
Non con grande regolarità ma, quando mi ci metto, vado a manetta.
E sopporto di sentirmi risuonare nella zucca queste melodie tutta la giornata e a volte tutta la notte, perché i brani hanno in comune una strana natura maniacale e persecutoria.
Che però forse è un po' una caratteristica di tutto la musica barocca.
Al penultimo incontro prima di Natale, il Maestro mi ha riascoltato per verifica, e sebbene abbia fatto una figura un po' penosa mi ha detto che sì, faccio ufficialmente parte del coro!
E il martedì dopo, durante i festeggiamenti dell'ultimo incontro dell'anno, un paio di compagni coristi si sono detti molto contenti di me, perché sono intonata ho una bella voce sono simpatica.
Coro gospel: tiè tiè tiè!
E se volete assistere alla mia prima esibizione col mio coro, chiedetemi informazioni.
Se tutto va bene, sarà a febbraio, nella biblioteca dove lavoro.
Il concerto, d'altronde, lo avete già ascoltato in anteprima.
Buona settimana!
Silvana
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