lunedì 27 aprile 2015

27 aprile 2015 - Altrove

Quando ero bambina, due erano le cose per cui mi sentivo fortunata.
La prima era il cortile, che assicurava un posto per giocare lontano dai pericoli a me a agli altri bambini della mia via.



​Sulla destra, i palazzi del mio cortile

L'altra era il paese di mia madre, sul Lago d'Iseo, dove andavo a passare la domenica ogni quindici giorni.



Dunque, ogni quindici giorni io avevo la possibilità di spostarmi fisicamente, di immergermi in una realtà differente, con altri paesaggi, altra gente, altri accenti, altre relazioni.
Un ambiente in cui quello consueto, all'improvviso quanto inspiegabilmente, smetteva di esistere.
Vivevo, insomma, una specie di felice bilinguismo dell'anima.
Quanto più povera sarebbe stata la mia infanzia, senza quest'altro ambiente?

La mia situazione era comune a tanti altri bambini della mia generazione, i cui genitori si erano spostati a vivere nelle grandi città, dopo la guerra.
E non era necessario spostarsi di molto.
Chi apprezza i libri del modenese Ugo Cornia, ad esempio, ormai conosce come le proprie tasche Guzzano, il comune di montagna dove l'autore trascorreva - e trascorre ancora a desso, a quanto leggo - i giorni liberi dell'infanzia.
Guzzano è poco più su di Modena.


​Il mio preferito di Cornia

I nostri nuovi concittadini, invece, hanno un altrove molto più lontano.
Cosa porteranno i loro figli nelle proprie vite, di queste lontananze? Ovunque essi decidano di vivere, in futuro.

Quanta ricchezza...


Perché l'altrove è un punto di vista diverso.

E' il mondo delle sfere celesti dove viveva Mozart

https://www.youtube.com/watch?v=j8e0fBlvEMQ

E' il mondo in cui cade Beatrice Alemagna, quando disegna



E' il mondo che ci rimane dentro quando invecchiamo, perdendo le dimensioni fisiche del reale.

Mia madre, ad esempio, che vive tra casa sua, il parco dove dà da mangiare ai piccioni e l'Esselunga, in realtà passa il suo tempo sul Lago d'Iseo - ma quello degli anni '30 e '40.
Giusto due giorni fa mi ha fermato sulla porta di casa sua, quando ero già pronta e vestita per andarmene, e mi ha raccontato un'altra volta di come i tedeschi e i partigiani, nell'ultima battaglia prima della Liberazione, hanno bruciato la sua casa, lasciando sua madre sola con quattro figli, un suocero, una mucca, una sedia  e un secchio.

Mia madre oggi compie 84 anni.
Oggi diventa la più longeva della sua famiglia.

Un Altrove molto lungo.



Auguri.


E buona settimana!


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