lunedì 20 luglio 2015

20 luglio 2015 - Faccio cose

Forse l'ho già detto un due o tre volte: mi piacciono le riviste femminili.
Trovo che siano oggetti molto curati dal punto di vista grafico, quindi piacevoli da guardare. 
Poi, mi piace che mi facciano viaggiare come un'astronauta extraterrestre in un mondo che non è il mio - quello della femminilità elegante e consapevole, dello shopping, della chiacchiera leggera.
Le riviste straniere, poi, presentano un vantaggio ulteriore: le lezioni di lingua. 
Il linguaggio delle giornalesse è curato, ma rispetto ai libri contengono molte più espressioni idiomatiche. 
Inoltre, grazie alle giornalesse, puoi imparare un sacco di termini specifici. Ad esempio, nel campo delle calzature, l'edizione spagnola di Marie Claire (Marìa Clara?), mi ha insegnato la differenza tra alpargatas, sandalias, cunas, botas, botines, nelle loro varietà platas, de tacones, e qualcosa in più. 

Però, in nessuna rivista femminile né italiana, né straniera ho trovato un consiglio di bellezza che a me sembra molto evidente.

Penso ad esempio a Sonia, una mia compagna di università. 
Sonia era molto intelligente, e simpatica, e interessante e originale. Però non aveva molti amici. 
Forse averne "tanti" non le interessava. Non li cercava, perché le bastavano le relazioni umane che già aveva. 
O forse era penalizzata da un aspetto fisico non particolarmente felice.

Di fatto, poche persone avevano la possibilità di vederla mentre suonava il pianoforte.
Quando Sonia suonava il pianoforte, diventava la personificazione dell'amore, dell'intensità, del trasporto, dell'impegno... In una parola, diventava molto bella.


(Marta Argerich, eternamente stupenda)

Così, grazie a Sonia ho capito che tutti noi abbiamo la possibilità di diventare belli - o più belli - quando facciamo qualcosa di particolare.

Mia sorella, ad esempio, come tutti i bambini dispettosi è bella quando dorme.


Per un certo periodo abbiamo passato le serate dei fine settimana insieme, a casa mia, e lei si fermava da me per la notte. 
Non ho mai visto nessuno dormire di un sonno più discreto, gentile, composto, silenzioso. Molto diverso dal mio, immagino - a giudicare da come concio il letto, un vero campo di battaglia.

"My bed" di Tracey Emin - Immagine da Google

A Malaga ho conosciuto Malgorzata, una ragazza polacca. 
Abbiamo fatto amicizia, e siamo andate insieme un po' dappertutto, condividendo molte cose della nostra vacanza.
Scrivo "ragazza", perché una ragazzina sembra, ma in realtà Malgorzata è una donna di 34 anni, e molto in gamba, che ha visto quasi tutti i paesi del mondo e insegna Diritto all'Università della sua città (che ha un nome impossibile da ricordare, ma so che è la quarta del suo Paese, quindi la chiamavo Quarta Città). 
Inoltre, Malgorzata è bella.



Però diventa ancora più bella quando fa fotografie.


Andare in giro con lei è stato un piacere, perché entrambe ci fermiamo spesso a scattare. 
Una persona senza macchina fotografica si sarebbe spazientita. Ma noi l'avevamo entrambe! Che fortuna.
Inoltre, Malgorzata diventa ancora più bella in certi suoi gesti. 
Quando vede qualcosa che le piace - un fiore, un bambino, un ragazzo che canta per le strade di Siviglia - allunga una mano sorridendo di simpatia, come per toccare questa cosa, in realtà senza sfiorarla quasi mai.
Poi, quando si camminava insieme - io magari due passi più indietro, perché sono più lenta, e perché questa è la mia abitudine - lei si voltava a guardarmi, di tanto in tanto, e vedendomi mi sorridevo con un'espressione contenta, e un gesto del capo di approvazione.

Così, il mio consiglio di bellezza da giornalessa è questo: fate tante cose, perché se la natura non vi ha favorito dal punto di vista statico, noi, dinamicamente, possiamo ribaltare la situazione in nostro favore, e riappropriarci del nostro aspetto, in maniera meno banale di quanto comporti l'uso di ombretti, cyclette e botulino.
Bisogna provare a fare di tutto, soprattutto cose che piacciano, come è logico, ma magari anche quelle che sono diverse da quanto è tipico e normale.

Chi lo sa, magari Malgorzata è meravigliosa quando boccia i suoi studenti agli esami, e tutti gli studenti con lei li ripetono almeno due volte, perché "Ah, quando mi manda via la Waszinska...".

Io, ad esempio, questa settimana vado a comprarmi un frustino. 
O forse no.

Buona settimana!



Silvana

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