lunedì 20 marzo 2017

20 marzo 2017 - Banale e forte

E se dovessi considerare un altro reportage fotografico che mi starebbe a cuore, penserei a quello che la primavera fa alle nostre città

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e a noi, che ci viviamo.

E pur sapendo che, come tanti altri incantesimi, appena cerco di formularli sbaglio, so altrettanto bene che tutto quello che ho sono le parole.
E allora dirò che la primavera è tanto più sorprendente

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quanto più è prigioniera.

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E che, pur prigioniera, la sua bellezza è bruciante

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delicata e tenera

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evanescente,

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appassionata,

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elegante,

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sfacciata e sbarazzina,

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lussureggiante.

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Va cercata con impegno, forse,

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ma poi è accogliente,

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anche se è struggente, e ci straccia il cuore.

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Gli alberi, che di per sé son molto mascolini, quando fioriscono non perdono maestosità o autorevolezza.

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E' uno dei loro momenti di bellezza, come quando, tanti anni fa, i giovani mettevano il vestito buono per andare a ballare.

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August Sander: Giovani contadini

IN primavera, quando sbocciano i fiori, e in autunno, quando le foglie seccano, il tempo accelera. Gli eventi e i cambiamenti si concentrano.

Durano poco, primavera e fiori, e foglie gialle, perché i nostri cuori non reggerebbero a lungo tanta intensità.

Quindi, approfittiamo del momento, perché dura poco.

La primavera è effimera.
E questo, si sa, è un pensiero banale.

Ma a ripensare le banalità come se fossero nuove, se ne sente tutta la forza.


Buona settimana


Silvana

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