lunedì 3 aprile 2017

3 aprile 2017 - Polverosi deserti battuti da venti siderali

Titina è figlia mia, e in quanto figlia mi assomiglia.


Non solo perché mangerebbe dal mattino alla sera, e anche di notte.

Titina è molto disordinata.

Io cerco di arginare l'azione congiunta della sua e della mia tendenza a segnare il territorio ovunque sia possibile, 

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Scatola dei giochi

ma è tutto inutile.
La mia casa - forse come tutte le altre - è piena di angoli oscuri in cui i giochi della Titi possono scomparire.
Sotto le cassapanche,

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sotto il divano, sotto il letto...

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Lo vedete anche voi il Topolo?

Spazi come deserti polverosi, battuti dai venti siderali, in cui palle, pupazzetti, piume e gusci di noce spariscono, manco fossero inghiottiti da buchi neri.


Il pon-pon preferito di Titina, ad esempio. La palletta rossa, quella che rimbalzava da sola
Dove sarà scomparsa?

La ritroveranno quando, un domani, per la ragione che sarà, la mia casa verrà sbaraccata.
Magari, accanto all'orecchino d'oro cui ancora oggi ogni tanto penso con nostalgia (ma quello devo averlo smarrito nel cortile di casa, e qualche vicino lo avrà subito venduto al ricettatore locale).

Io, ad esempio, dopo essermi trasferita dove vivo ora, sono andata avanti per anni a ritrovare sferette di metallo disseminate dagli abitanti di prima.
Che cosa si sarà mai spezzato, in quella casa?

L'altro giorno, però, in fondo ad un contenitore dell'Ikea ho ritrovato casualmente qualcosa di mio.
Una busta piena di ritagli di giornale, pizzini scopiazzati, lettere cartacee e appunti, raccolti nel corso di tanti anni.

Erano tutte ricette di cucina.

I ricordi delle persone rimangono fortissimamente attaccati alle loro ricette.
Non volete venire dimenticati? 
Diffondete i vostri piatti migliori.

Io, ad esempio, ho provato molta tenerezza a rileggere la ricetta dello spezzatino che mi aveva lasciato la mia "suocera" di Viareggio.
Non mi aveva regalato neanche la carta di una caramella, quando ci frequentavamo, ma so che a suo modo mi voleva bene.

Ho provato molta nostalgia anche a ritrovare la pagina di ricette di dolci che avevo strappato in una sala d'attesa, da una rivista del mio vecchio dottore.

Mi è dispiaciuto dover cambiare medico, quando lui è andato in pensione.
Non l'avrei mai creduto.
Forse non era un luminare, ma quando c'era lui, sapevo che in caso di necessità andavo, mi sedevo, aspettavo, e nel giro di un paio d'ore al massimo potevo contare su un parere, un certificato, un'impegnativa.

Adesso che lui è andato in pensione, per vedere il mio nuovo giovane medico devo telefonare a un centralino, prendere appuntamento, e aspettare due settimane prima di essere visitata.

Se il desiderio del nuovo dottore è quello di tenere i suoi pazienti a distanza, sta riuscendo perfettamente.
Peccato che io, però, non mi senta per niente tutelata.

Per tornare a quelle ricette rubate: le torte che ho già sperimentato - la ciambella e il cheese-cake senza cottura - erano ottime.
Tempo fa ho voluto provare anche la torta di mele, ma la busta coi ritagli era sparita.

Ora è ritornata.
Eccola qua!

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Se la provate prima di me, fatemi sapere se è buona.
E mentre la mangiate, ricordatevi del Dottor Adriano S.

Ricordatevi di me.


Buona settimana!

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