lunedì 27 novembre 2017

27 novembre 2017 - Routine e antiroutine

Diceva qualcuno: se non puoi essere felice, per lo meno fatti delle abitudini.

La mia abitudine del mattino è giocare con Titina.

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Sempre lei

Al mattino io per la Titina esisto molto. Per la mia gatta, rappresento ancora una fisicità con cui relazionarsi. 
Se dormo ma lei mi vuole sveglia, perché ha fame o perché si sente sola, mi mette una zampa sul naso. Poi mi passeggia addosso. A volte si accoccola sulla mia schiena, o sul fianco, dove c'è l'avvallamento della vita. E poi, gioca coi miei piedi sotto le coperte. Questo non è sempre piacevole, perché la Titina si lascia tagliare le unghie piuttosto di rado.
Un modo un po' agrodolce di iniziare la giornata, insomma.

L'abitudine della sera è guardare LOL su Rai4.


Non a tutti piacciono, le comiche canadesi.
Chissà, forse è vero che riassumano il peggio dello spirito anglosassone e di quello latino: il nonsense più spinto unito a una vaga cialtroneria.
A me non importa: con LOL torno ad essere la ragazzina di terza media che spara un sacco di cazzate coi compagni di scuola, e si sganascia dal ridere.
E poi, il tipo con le gambe lunghe lunghe e la dentatura disastrata è tanto carino...
Quindi, non si scappa: se qualche sera non riesco a vedere le comiche canadesi in diretta, me le rivedo il giorno dopo su raiplay.

Ho anche altre routine, ma sono meno interessanti.
In certi periodi, ad esempio, dico tante parolacce quando mi cadono le cose dalle mani, o quando perdo la metropolitana, o altre sciocchezze del genere. 


Mi sembra di sopportarle meglio.

D'altronde, le routine sono routine perché ogni tanto qualcosa le interrompe.

Ad esempio, alla fine di ottobre un'automobilista mi ha tagliato la strada mentre andavo al lavoro, e sono finita al Pronto Soccorso per un piccolo colpo di frusta.
Non immaginavo che si potesse prendere il colpo di frusta in bicicletta.
Adesso lo so.

Poi, martedì scorso sono di nuovo andata in ospedale perché sentivo delle fitte al petto, ma lì hanno appurato trattarsi di semplici dolori intercostali.


Un paio di mattine più tardi, vado in biblioteca e trovo il parco invaso da polizia, ambulanze e curiosi.
Probabilmente lo avete già saputo: una donna è stata barbaramente assassinata mentre portava a spasso il cagnolino.

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Non mi dilungherò su questo fatto di cronaca nera. In tanti ne hanno già parlato.
Solo, la sera dopo il delitto guardavo le comiche canadesi, e mi chiedevo se magari anche quella signora non avesse avuto la stessa mia abitudine, interrotta in modo così assurdo e violento.

E pensavo ai libri gialli custoditi a pochi metri dal luogo in cui è stata ritrovata, quel mattino.
Tutte storie che ci deliziano sulla carta, e ci lasciano orripilati nella realtà.

Diceva l'insegnante di un corso di scrittura creativa che ho seguito tanti anni fa: "Per prima cosa, dovete raccontare qualcosa d'interessante. Chi perde tempo a leggere che siete andati a comperare il pane?".

Però a questo punto mi chiedo : è davvero così auspicabile l'antiroutine? Così affascinante?

E ancora: forse vuol dire questo, invecchiare. 
Essere consapevoli che se succede qualcosa che spezza le tue abitudini, tendenzialmente non sarà l'incontro romantico, la vincita al lotto, l'improvviso invito ad una bella festa.

D'altronde, saper apprezzare le routine piacevoli e divertenti è anche frutto di saggezza .

Ad esempio: spesso mi pesa mandare questa mail del lunedì.
Ma in fondo, quanto mi piace parlare con voi in questo spazio che è soltanto mio!
Quindi, vi auguro:


Buona settimana!


Silvana


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