lunedì 6 maggio 2019

6 maggio 2019 - Qualcun altro

Ho letto da qualche parte che Einstein era una persona modesta, non si inorgogliva pubblicamente dei successi della sua mente scienziata (che stupidaggine sarebbe stata, d'altronde: essere un genio di successo e vantarsene pure. Che atto gratuito).
Quando però si esibiva pubblicamente col suo violino, e la stampa dava risonanza all'evento con lodi e apprezzamenti, lui ritagliava la notizia e la mostrava a tutti, molto orgoglioso.

Qualche anno fa un mio libro è stato tradotto in spagnolo, e la casa editrice che ne ha realizzato questa versione ha pubblicato sul proprio sito qualche notizia su di me, dando rilievo alla mia vasta esperienza nel campo dell'educazione e ai riconoscimenti conferitimi in America Latina per la mia opera pubblica di organizzatrice di studi, conferenze, congressi mondiali eccetera eccetera.
Bello, mi sono detta. Interessante.
Ho avvisato la casa editrice dell'equivoco, e mi sono goduta il frisson che mi veniva dall'essere presa per qualcuno di diverso da me - e naturalmente migliore, perché proprio in quel periodo avevo ripreso a pensare che tutti siano migliori di me e vivano vite molto più felici e in gamba della mia.

Dunque, mi sono detta, è così che vivono gli avventurieri.
E' per questo.
Interessante.

Un leggero brividino in questi giorni me lo ha dato partecipare a una mostra d'arte collettiva.
Da ieri espongono nell'hinterland milanese alcuni allievi delle civiche scuole d'arte Faruffini e P. Borsa le proprie opere. Io, tra loro, con le mie ceramiche.

La ceramica è una vacanza, una distrazione che mi accompagna da tantissimi anni.
Non ho genio in questo campo, ma ne sono consapevole e proprio questo mi permette di dedicarmici con leggerezza.
Fare ceramica - non tanto, ma regolarmente - mi permette ormai da tanto tempo di sentirmi qualcun altro.

In occasione della mostra Cinzia, la mia validissima Maestra, mi ha suggerito di proporre delle opere che facessero parte di una narrazione.
Dunque, questo è il testo della mia mostra, a titolo "La storia degli animali":

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Qui avete una visione d'insieme del mio tavolo, alla mostra

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Le volpi cacciatrici

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Le lepri che sanno scappare
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La timida talpa

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Il lupo dal caratteraccio

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E la coppia di innamorati

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Ricordo una persona che avevo frequentato tanti anni fa.
Era molto cinico. Molto sarcastico. Molto pieno di disprezzo per le persone e per quello che le persone fanno (se non sono affermati professionisti o artisti, naturalmente).

Di certo, avrebbe riso delle opere esposte, non solo delle mie.
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Sono molto felice di non aver provato un briciolo di cinismo nei confronti di questa mostra.
Invece, ho apprezzato molto il discorso con cui il maestro Antonio T. l'ha introdotta,dicendo che se è vero che la bellezza salverà il mondo, ci sono persone che si dedicano alla ricerca della bellezza con occhi, cuore, mente e mani, e soprattutto con grande sincerità.
L'estrema sintesi che ne faccio non rende onore a queste parole. Lui si è espresso molto meglio, e in modo persino commovente.

Tutti, naturalmente, mi hanno fatto i complimenti: gente che conosco e anche gente che non conosco. E dico naturalmente perché nessuno verrebbe a dirmi in faccia "Che brutta roba, provo molto cinismo nei tuoi confronti!".

Quelli che mi conoscono, in particolare, mi hanno detto che nella mia mostra mi hanno riconosciuta.
Hanno riconosciuto me.
Anche nella ceramica, io sono io.

Non sarò mai qualcun altro.

Buona settimana!


Silvana

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