lunedì 14 luglio 2014

14 luglio 2014 - Dormire, forse russare

In questo periodo, quando attraverso il parco in bicicletta trovo certi fiori aperti all'andata


e al ritorno, verso il tramonto, chiusi.


Il modo in cui i fiori si mettono a dormire mi fa tenerezza. Mi fa pensare agli uccelli, che tengono la testa sotto l'ala.


Tempo fa, su Venerdì di Repubblica fa hanno pubblicato un articolo dedicato alla Corea del Nord.
Più andavo avanti con la lettura, più rabbrividivo, e trovavo che le condizioni di vita in quel Paese fossero insopportabili. 
Tra persecuzioni e assassini di Stato, internamenti, torture, tradimenti in seno alla stessa famiglia, lavaggi del cervello, fame e carestia, "Almeno, anche loro la notte dormiranno", ho pensato. "Godranno di qualche ora di sollievo al giorno". 
E di tanto in tanto, nel corso della giornata, "Adesso a Pjongyang è notte", mi viene in mente.


Io, in questo periodo, dormo benissimo.
Verso le 10 mi metto a letto, e cado come in catalessi.
Sogno moltissimo.
Rivivo momenti del passato a cui non penso più, e rivedo persone che avevo praticamente dimenticato.
Non so perché mi capiti questo.
Forse, arrivati a una certa età, si comincia automaticamente a rielaborare tutto quello che è stato.
Magari mi sto preparando a un nuovo momento creativo, e mentre il mio io consapevole riposa, il mio cervello raccoglie le sue povere risorse, e lavora a mia insaputa

«Yo tuve un hermano / Avevo un fratello.
no nos vimos nunca / Non ci siamo mai visti,
pero no importaba. / ma non importava.
Yo tuve un hermano / Avevo un fratello
que iba por los montes / che andava per i monti
mientras yo dormía. / mentre io dormivo.
Lo quise a mi modo / Lo amai a modo mio.
le tomé su voz / Gli rubai la voce,
libre como el agua. / libera come l'acqua.
Caminé de a ratos / Camminai a tratti
cerca de su sombra / vicino alla sua ombra.
no nos vimos nunca / Non ci siamo mai visti,
pero no importaba. / ma non importava.
Mi hermano despierto / Mio fratello sveglio,
mientras yo dormía. / mentre io dormivo.
Mi hermano mostrándome / Mio fratello che mostra,
detrás de la noche / al di là della notte,
su estrella elegida. / la sua stella prescelta».
Julio Cortázar (in realtà, è una poesia dedicata al Che)

Oppure sto per morire, ed essendo inconsciamente a conoscenza del mio destino, ripasso quel che mi è capitato in vita - che non è granché - prima di dire addio.

Ma se considero come dormo bene in queste notti, forse essere morti non è poi così spiacevole.

Questo, però, non è un pensiero molto originale...



Buona settimana! (E buona notte...)

Silvana

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