lunedì 21 luglio 2014

21 luglio 2014 - Mangiare volando

Ho vissuto lunghi anni della mia vita senza conoscere il coriandolo.

Coriandrum sativum - Köhler–s Medizinal-Pflanzen-193.jpg
Da Wikipedia

Poi, un giorno - stavo per compierne 34 - ho preso un aereo della Qantas per volare a Melbourne.
A un certo punto (continuavano a servirmi cibo: ogni poche ore, ecco un vassoietto con qualcosa che non sapevo se fosse pranzo, cena, colazione... Quando sei così, per aria, come fai a dire che ora sia?) mi propongono un piatto orientale. Porto la prima forchettata alla bocca, ed ecco: sono assalita dal più violento disgusto mai provato. Avevo introdotto dentro di me qualcosa che sapeva di vomito dolciastro, di puzza di piedi di lebbroso, di carogna di jena semidecomposta. Sapevo che se avessi inghiottito quella roba sarei morta. Quindi, dopo essermi guardata intorno circospetta, l'ho sputata. Nel vassoio, intendo, non per terra.
Ho dovuto rinunciare al mio pasto. 
Un vero trauma!

Il prezzemolo cinese è rimasto sconosciuto a lungo nella nostra Penisola. 
In Portogallo, invece, grazie al legame secolare con le terre d'Oriente, il coriandolo è sempre stato popolare. Lì lo chiamano "coentros".


Viaggiavo per il Portogallo con il mio ex, tanti anni fa, e ai camerieri all'unisono dicevamo: "Sem coentros, se faz favor!", perché a nessuno dei due piaceva. Quei piccoli particolari che rinsaldano il legame di coppia.
Tempo dopo, per lui tutto è cambiato. Se ne stava mesi e mesi nelle lontane terre d'Oriente, e quando per un paio di giorni ritornava a lavorare in Italia - incidentalmente, vedeva anche me - mi raccontava: "Adesso lo mangio sempre: lì lo mettono dappertutto. Mi piace, persino..."
Un particolare da cui avrei potuto intuire tante, tante cose.

Qualche giorno fa, mentre tornavo a casa in bicicletta, ho attraversato uno sciame di moscerini. Ero un'astronave assalita da una pioggia di meteoriti. Ero una rondine che attraversa tutte insieme colazione, pranzo e cena.
Non ho ingoiato moscerini, quella volta, ma altre volte sì, confesso che mi è capitato. E devo dire che sono molto buoni: sono dolci!
E dunque, pensavo: che esseri fortunati sono le rondini. 
Volano, e vedono il mondo quasi a 360°. Percepiscono colori stupendi. Si cibano di una manna celestiale.


L'esperienza alimentare più disgustosa, e la più deliziosa, per me sono entrambe associate al volo.

Cosa vorrà dire, questo?

Niente.


Buona settimana!

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