lunedì 17 novembre 2014

17 novembre 2014 - Tre immagini del tempo

La scorsa settimana sono stata malata quattro giorni.
Sono stati quattro giorni bellissimi.

Dell'influenza mi piace tutto.
Mi piace non fare nulla, ed essere giustificata.
Mi piace non fare nulla,quando non sto poi così male, in modo da godermelo.
Mi piace non fare nulla, stare un po' male, e godermi il raddensarsi del tempo.

Quando sto "un po' male", quando ho la febbre, magari non leggo, non guardo la televisione, non penso - non sono abbastanza lucida per farlo. 
Però sento il tempo che passa, e mi piace. 
Anzi, chi passa nel tempo sono io. 
Lo attraverso da un lato all'altro, come una nuotatrice che fa le sue vasche.


Il tempo è diventato liquido, quasi gelatinoso, e mi sostiene.
Io sono malata, ma il tempo non corre contro di me. E' dalla mia parte.
Fino ad ora, tutte le volte che mi sono ammalata, sono andata verso la guarigione.

E mi ricordo quando ero all'asilo.
Gli altri bambini avevano il bicchiere pieghevole - io no.

 Immagine da Google

A me piaceva moltissimo.
Mi pare di averlo chiesto a mia madre, che mi ha risposto: "Ma in fondo, a cosa ti serve?". E io non ho saputo rispondere. Quindi non me l'ha comprato.
Ma forse questo è un falso ricordo. Non so... è passato così tanto tempo!
Quel che è certo, è che anni e anni più tardi, nel 1989, sono andata a Mosca quattro mesi per motivi di studio.
Ricordo che lungo le strade c'erano queste macchine distributrici di sciroppi e bevande gasate

Immagine da Google

Le bevande erano troppo dolciastre per togliere la sete, o anche solo per piacere, a noi giovani occidentali in visita, abituate ad altri sapori... Però Il distributore era buffo, simpatico, esotico. Ci piaceva giocare a essere russe. E lo usavamo anche noi.
L'unico problema era: come bere i dolcissimi sciroppi?
C'era un unico bicchiere a disposizione del pubblico. Potevi sciacquettarlo su uno spruzzo d'acqua, ma ai germi sovietici, di sicuro, quella doccia sommaria faceva solo il solletico. 
Personalmente, ho rischiato lo stesso, perché non volevo perdermi l'esperienza emozionante. Ma non ho potuto fare a meno di invidiare le persone ben informate e ben dotate (c'è sempre una percentuale di gente più intelligente di me, è inevitabile e anche rassicurante) che avevano, sempre pronto in borsa, lui proprio lui: il bicchiere pieghevole! Che si erano portate dietro dall'Occidente. 
Un bicchiere pieghevole l'ho scovato, pochi giorni fa, in un armadio di mia madre.
Lo avrà comprato dai cinesi, chissà quando.
Avrei preferito averlo da bambina, ma ancora adesso, trovarmene uno fra le mani mi ha quasi commosso. Un bicchiere pieghevole è sempre utile, e anche benaugurale.
Guardatelo bene: da chiuso non sembra nulla. E' una sciocca scatoletta tonda.
Lo apri: meraviglia! Contiene un volume telescopico che si fa tridimensionale all'improvviso, e può darti acqua da bere, acqua che toglie la sete!

Il bicchiere pieghevole, per me, è immagine di quello che diventa il tempo, quando ti innamori. Tutto sembra piatto e inanimato e chiuso. Non succede mai niente di speciale, tu non hai niente di bello da raccontare. 
Ma all'improvviso - uap! - ecco il fulmine!
E tutto quello che fai acquista un senso. 
Il mondo riparte a freccia verso il futuro. Tu scopri che non è vero che non hai vissuto niente, mentre non eri innamorato: hai fatto un sacco di cose, tutte interessantissime e profonde, e hai provato innumerevoli emozioni.
E adesso finalmente ne parli. 
Perché c'è qualcuno ad ascoltare.
 
Sono stata malata, dicevo, e ho avuto modo di coccolare Amore.
Un vecchio gatto grosso. Un gattone che non si muove.
Cosa fa Amore, tutto il giorno?

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Attraversa il tempo? Sogna la sua mamma che torna dall'America, e fa ripartire il tempo?
Non lo so. So che Amore fa tante fusa, anche da solo, da sotto i suoi armadi.


Io ho già avuto un gatto grasso e molto fermo.
Si chiamava Nina. In famiglia eravamo sicuri che non sarebbe vissuta molto a lungo, a causa della sua obesità.
Invece, ha raggiunto i 17 anni - un record, tra tutti i nostri gatti.
Cos'ha fatto la Nina per 17 anni?
Ha fatto le fusa, e ha macinato il tempo.
Ha detto OHM.
Ha prodotto il tempo.

Infatti, il tempo esiste perché ci sono i gatti che fanno le fusa.
Non lo sapevate?


Adesso, lo sapete!

E buona settimana


Silvana



N.B.: Con questa mail, naturalmente, sto solo cercando di prendere tempo, in attesa che voi mi mandiate altri magic moments!
Forza! Cosa aspettate? Anche tre righe basteranno! Partecipate numerosi: sarà bellissimo!

Grazie.

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