lunedì 7 dicembre 2015

7 dicembre 2015 - 24 ore di autonomia a 5 euro

Conosciamo noi stessi e mediamo il nostro rapporto con il mondo attraverso una serie di immagini che ci rappresentano.
Io, ad esempio, nella mia mente sono un enorme buco nero in cui, ogni poche ore, devo buttare qualcosa per non subire lo strazio della fame.
Quello che faccio rotolare nel buco che sono io, molto spesso, è una mela.
E dunque, oggi pago il mio tributo a questo frutto meraviglioso, che tante volte mi ha salvato la vita.

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Ritratto di Titina con mela

Le mele sono buone.
Solo un pizzico meno dell'acqua.
Infatti, sono composte di acqua all'82 %, ed esercitano un discreto effetto diuretico.

Le mele sono dure e portatili.
Non si spatasciano, se le butti in fondo allo zaino e te le porti dietro per la città, lungo il corso della giornata.

Le mele sono resistenti.
Se le dimentico in fondo a una borsa (possibile? Non me le sono mangiate?!), impiegano settimane ad andare a male. Forse addirittura mesi.

Le mele sono belle.
Da sempre, scatenano la fantasia dei pittori.
Con le mele delle nature morte di Cézanne ha avuto inizio la pittura moderna.

Immagine da Google
Dicono che con una mela abbia anche avuto termine la nostra felicità innocente, è vero.



Ma si sa: è solo un mito. Una storia che l'uomo si racconta per rappresentare la propria vita in allegoria.
Diciamo, allora, che la mela è affascinante, magnetica, e attira a sé un gran numero di narrazioni mitologiche: pensate a Guglielmo Tell, a Paride, e persino a Newton e a Dan Brown.

Immagine da Google


Con Dan Brown il tono è calato, lo ammetto, ma è soltanto un segno dei tempi. Sono i tempi moderni a calare di tono, insieme a noi. Non le mele

La mela ha una forma geniale.
Vi ricordate la storia della O di Giotto? Certamente, Giotto ne aveva appena mangiata una.

Ma prima, tanto esercizio con le pecore! (Immagine da Google)


La mela è semplice. Frutto di un concetto essenziale.
Forse non è nemmeno rotonda: la mela è la linea più breve che unisce due punti, ma nello spazio curvo einsteniano si è fatta crescere addosso una bella buccia sferica.

La mela è nutriente. Mi sfama.
I due punti che la mela unisce sono: Silvana affamata – Silvana sfamata. Almeno per un'oretta.
Dunque, teoricamente la mia giornata potrebbe essere rappresentata con 24 mele. All'incirca 5 euro di spesa dall'Uomo Valtellinese delle Mele che vado a cercare il sabato mattina al mercato dei contadini del mio quartiere.

La mela è versatile, protagonista di mille ricette.
Conoscevo una tipa simpatica che si chiamava Liliana. Una delle cose che mi sono rimaste stampate nella memoria, tra quelle che ha detto, è: ”Le mele mi piacciono pazzamente, mi piacciono cucinate in ogni modo. Anche semplicemente bollite con un po' di succo d'arancia. Ma anche solo con un po' d'acqua”.
Con queste parole, nella mia mente, Liliana ha rappresentato il suo pazzo amore per la vita.
E non solo il suo.


(altri preferiscono sex and drugs and rock&roll)

La mela è infinita.
Potrei  proseguire per pagine e pagine a parlare di lei, di quanto bene faccia all'economia del Trentino – Alto Adige, di quanto faccia male se la tiri in faccia ad un eventuale malintenzionato, di quanto mi diverta a farne in ceramica, di tanto in tanto,

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e invece mi fermo qui, perché sono pigra.

Ringrazio la mela, perché mi ha tirato fuori d'impaccio in molte situazioni – non solo alimentari.
Oggi, ad esempio, non sapevo che cosa scrivere. E mi sentivo molto svogliata.

Però vi lascio anche una raccomandazione: sbucciate le mele prima di mangiarle, perché mi hanno detto che nel corso della loro crescita sono sottoposte a 30 processi di disinfestazione antiparassitaria.
Forse anch'io sono un po' parassita, e un giorno soccomberò per aver mangiato tonnellate di mele avvelenate limitandomi a dargli una sfregata sui jeans.Chi lo sa.


Chiudo con la ricetta di una torta di mele buona:

Torta di mele buona

Mescolare
200 g. di zucchero
250 g. di farina
2 uova
1 bicchiere d'olio
100 g. di noci
4 mele a fettine, macerate nel succo di limone
spezie (tipicamente, cannella), 2 cucchiaini circa
un pizzico di sale
lievito.

Cuocere in forno un'oretta, prima a 180°, poi magari a 160.

Buon appetito.


E buona settimana!

Silvana



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