lunedì 8 agosto 2016

8 agosto 2016 - Lavare i pavimenti

Come avete passato la prima domenica di agosto?

Io ho lavato i pavimenti di casa.


Mi occupo così di rado dei miei pavimenti - o, per meglio dire, mi capita così di rado di lavarli per bene, che quando lo faccio impiego una quantità di tempo inverosimile.
Infatti, ho iniziato ieri e sono riuscita a terminare solo poco fa.

Spostare gli oggetti, e poi passare sia la scopa che l'aspirapolvere che lo spazzolone, e infine rimettere le cose al loro posto mi riduce uno straccio - per rimanere in tema.
E poi la Titina, che come tutti i gatti ha un terrore sacro dell'aspirapolvere, si spaventa da morire.

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La Titi preferisce l'asse da stiro

Per non dire che lo stato di grazia che provo a passeggiare per casa senza ciabatte (una mia abitudine inveterata)  su una superficie pulita durerà solo poche ore. 

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Fat Broad di Johnny Hart 

Già domani sentirò un nuovo strato di polvere sotto i piedi.
Quindi, ho fatto tanta fatica inutile.
Un consapevolezza demoralizzante.

Il lato peggiore del lavare i pavimenti, però, non sta nella fatica fisica - che non sopporto -, nel senso di frustrazione, o nel trauma psicologico che infliggo alla micia.

Ciò che davvero detesto, e che per non so quale effetto pavloviano puntualmente accade, è che quando lavo i pavimenti comincio a pensare con odio al genere maschile. 
In particolare, ai miei ex fidanzati
In special modo all'ultimo, che da una parte mi torturava psicologicamente perché secondo lui non lavavo mai abbastanza o abbastanza bene, dall'altra non alzava un dito per aiutarmi.

Inoltre, mi confessava candidamente che con tutte le sue ex aveva collaborato a tempo pieno, nelle faccende domestiche, ma casa mia era talmente brutta che non se la sentiva nemmeno di cominciare.

Ma questo, forse, ve l'ho già raccontato. Vi chiedo scusa e vi assicuro che non lo farò più.

Soprattutto perché ciò che mi preme raccontare, piuttosto, è che stavolta, mentre lavavo i pavimenti, così a sorpresa, mi è venuto in mente mio padre.

Mio padre, a cui penso abbastanza di rado.
E di cui non parlo mai.

Mio padre, che non era un informatico toscano.
Era, fondamentalmente, un contadino molisano.

E però, ricordo benissimo che in casa mia, diverse volte, quando ero bambina, i pavimenti li ha lavati lui.


E nonostante tutti i contrasti, gli screzi e le delusioni, ho sempre saputo per certo che mio padre mi voleva bene.

Invece quell'altra persona ha dato i miei numeri di telefono alla sua amante pazza, perché mi torturasse giorno e notte
Dopo tanto ragionare, adesso sono sicura anche di questo.

Ma qui io sto parlando di mio padre, che mi voleva bene.

Grazie, papà.

Anche per tutti quei pavimenti.



Buona settimana

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