lunedì 5 gennaio 2015

5 gennaio 2015 - Rose, fiori, cioccolatini, pali e budini vari

Avete mai ricevuto fiori e cioccolatini in dono?
Certamente sì - in genere da un uomo.
Io da un uomo, forse una volta, e gli ho dovuto pure prestare i soldi.

Poi, qualche anno più tardi, questa persona dagli scarsi fiori mi ha lasciato. 
Tempo qualche giorno, è arrivato il mio compleanno. La mattina presto mi suona il citofono: "Sono il fiorista! Devo fare una consegna!".
Io, naturalmente, dapprima ho pensato a un errore. Poi, nella mia mente ho elaborato altri altri scenari pietosi che si sono rivelati falsi.
In realtà, la sorpresa era stata organizzata dalle mie colleghe. E io auguro a tutti di avere delle colleghe così brave e commoventi. Così, ci suicidiamo un po' di meno.



​Il bigliettino 

L'altro giorno, ricevo una visita a sorpresa da mia sorella.
Era andata in un centro commerciale e, presa dall'ispirazione del momento, ha preso per me rose e cioccolatini.



Che si sono rivelati, oltre che una sorpresa, una consolazione arrivata con tempismo perfetto: avevo appena scoperto sul soffitto del bagno e della camera da letto delle macchie di umidità. 
Il che significa contatti con l'amministratrice, appuntamenti coi muratori, possibili buchi nei muri con tutti i disagi e i calcinacci che ne conseguono, e proprio poco dopo le mie pulizie di fino! 
L'ho sempre detto, che fare le pulizie non vale la pena. E forse porta anche un po' sfiga.


Ricordo altri momenti in cui il tempismo di mia sorella ha rivelato un che di miracoloso.
Ad esempio: un giorno di tanti anni fa mi trovavo a questo incrocio, 



​Una visione notturna

tranquilla al mio posto pedonale, aspettando il verde per passare, quando mi sento toccare da dietro da un'automobile. 
Toccare, dico, perché l'auto fortunatamente andava piano: era in retromarcia. 
Mi avvicino al guidatore e attraverso il finestrino gli dico, con voce anche abbastanza tranquilla: Se vai in retromarcia senza guardare dietro vuol dire che sei stupido.
Non c'è niente che faccia più male della verità, e il tipo, invece di accettarla come dato di fatto, si mette a urlare nell'auto, scende dall'auto, continua a urlare anche fuori, e sempre più forte, la sua ira si auto-alimenta, diciamo anzi che un po' l'alimento anch'io, che continuo a dimostragli la mia semplice tesi sul suo scarso quoziente intellettivo, insomma, per farla breve ho davvero rischiato di farmi picchiare da un estraneo - se non fosse stato per mia sorella, che arrivata in macchina a quello stesso incrocio ha sentito gli schiamazzi, ha rallentato incuriosita e, resasi conto della situazione, senza stare tanto a pensarci mi ha preso su e mi ha portato via rombando.

Un'altra volta, un bel mattino, a questo incrocio


ero in bici, ferma al rosso.
In quel momento mi è venuta una delle mie rarissime intuizioni sovrannaturali: Sto per vedere una persona che nella mia vita sarà importantissima, mi sono detta.
E un attimo dopo mi passa accanto mia sorella, in auto, che mi supera, gira a sinistra e se ne va anche lei al lavoro.
In seguito lei ha negato di essere passata di lì, quella mattina. Però io sono sicura di averla vista. Molto sicura. 
Arcisicurissima.

Un'altra volta, sono stata intervistata dal Grande Intervistatore di Radio Tre, il capo della Trasmissione di Nicchia Amatissima.


L'uomo che non mi regalava i fiori lo sapeva, glielo avevo detto qualche volta, a ridosso dell'appuntamento, e certamente al mattino del giorno fatidico, prima che andasse al lavoro.
Ma poi, arrivata la sera, lui torna a casa e dice: "Oh, scusa, non ti ho sentita. Mi sono dimenticato. Ero giù in laboratorio con Emanuele a lavorare...".
E insomma, la prima volta che nella vita parlo pubblicamente col Grande Intervistatore rischio di passare inascoltata da chi più mi ama (come credevo), e invece mi telefona mia sorella:
"Ti ho sentita, oggi pomeriggio! Annunciavano il tuo intervento insieme all'illustratore Marinoni, ero in auto, allora mi sono messa di lato e sono stata lì ferma ad ascoltarti!"

Ecco.

Se poi pensate che mia sorella mi abbia fatto tanti complimenti, sbagliate.
Perché la seconda cosa che mi dice è: "Ma quando ti ha chiesto se tu annusi i libri, perché invece hai detto che no, che tu piuttosto senti le voci? Ma che risposta è?".
Osservazione che, cadendo a fagiolo sul mio sospetto di non essere stata brillante come la circostanza avrebbe richiesto, non mi ha risparmiato diversi giorni di depressione.

Dunque, non intendo dire che il rapporto tra me e mia sorella sia una meraviglia miracolosa.
Non lo è.
Fratelli e sorelle faticano molto a uscire dagli schemi impressi nell'infanzia.
E mia sorella nell'infanzia era molto più magra di me


(io in realtà volevo mettere la foto di mia sorella bambina magra che si arrampicava su di un palo, ma ieri sera in famiglia il mio desiderio di tirare fuori le vecchie foto è stato pesantemente frustrato, quindi ho cercato qualcosa di analogo su Pinterest)

e di carattere - come negarlo? - per sua natura è piuttosto prepotente e comandona.
Una miscela esplosiva, di cui per anni ho sopportato le conseguenze...

Ma la buona notizia è che le cose sono migliorate!
Questo sì ha del miracoloso: il rapporto tra noi due ultimamente è molto molto meglio, quasi bellissimo.
Il che ha un vantaggio enorme, perché i fidanzati e gli amici vanno e vengono, mentre le sorelle non smettono mai di essere sorelle.
E anche se si spaccano la testa e si danno fuoco a vicenda, non c'è proprio niente da fare: sono nate e moriranno sorelle.

E' un bene?
E' un male?
Molto dipende da come si guardano le cose.

Un'accusa che una volta ho sentito rivolgere a mio padre, da parte di mia madre (giusto per rimanere in ambito familiare): "Tu ricordi tutto il male che ti hanno fatto nella tua vita, ma non pensi mai che io, quando eravamo fidanzati, ogni volta che ci vedevamo ti portavo un budino!"
Quindi, per aiutarvi a vedere la vita dal lato positivo, ecco a voi la ricetta magica:


Regalatemene uno ogni volta che mi vedete.
Grazie.


E buona settimana!



(da SISTER act)



Silvana

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