lunedì 8 giugno 2015

8 giugno 2015 - Cos'è un libro

La settimana scorsa ho partecipato a un incontro sugli ebook che si è tenuto presso la Biblioteca Sormani


Il particolare di una sala inaccessibile agli estranei

Sono state dette varie cose interessanti: che la percentuale di vendite di ebook, nel panorama mondiale del commercio librario, si è attestato al 25% e probabilmente non salirà per qualche tempo, che in realtà i dati relativi alla situazione italiana mancano perché le case editrici non le forniscono, che i lettori dei programmi di abbonamento ad amazon kindle sono lettori onnivori compulsivi, e altre forme di sapienza relative al campo e all'argomento.

Sono state toccate, come sempre, questioni che stanno alla base della natura dell'ebook.
L'ebook, si dice, viene spesso valutato in base alla sua somiglianza col libro di carta. Quello che sfugge, in realtà, è che il libro di carta è anch'esso, alla sua base, un libro elettronico.
E certo! 
Cosa credevamo? Che Aldo Manuzio lavorasse per, diciamo, la Sperling & Kupfer?


​Immagine da Google

All'improvviso, mentre gli esperti parlavano, mi sono tornati in mente un paio di episodi relativi alla mia attività cerebrale, connessi alla mia ormai plurimultidecennale attività di lettrice.

Tempo fa pensavo al gran miracolo della vista.
Consideravo: vedere e non vedere.
L'occhio non vede, quando vede nero. Ma una mano non vede nemmeno l'oscurità. Non concepisce minimamente che ci sia qualcosa, all'esterno, che si possa esplorare con uno sguardo.


​Immagine da Google: opera di Guido Daniele

E ritenevo che questa mia pensata fosse saggia e originale.

Poi, mi è capitato di rileggere un certo racconto di Calvino


e ho compreso cosa sia il plagio involontario.

E ancora.

Anni fa ho scritto questo breve racconto, che faceva parte di una serie di episodi che avevano per tema centrale nientemeno che Dio e la Creazione. (Naturalmente, non li ha mai pubblicati nessuno):

Il sorriso del cane
Il cane andò da Dio uggiolando e disse:
“Provo tanto amore per l’uomo che mi scoppia il cuore, e non posso nemmeno sorridergli. A volte cerco di fare come lui, ma la bocca mi si apre in un ghigno spaventoso. Ti prego, aiutami, fa’ in modo che io possa dimostrargli quel che sento!”
Dio gli prese il muso con il pugno, lo scosse piano guardandolo negli occhi e disse:
“Zuccone, con la bocca non puoi, non è la tua natura. Ingegnati: prova con l’estremità opposta!”
Il cane, entusiasta, prese subito a dimenare la coda, e dopo i primi sorrisi a Dio corse dal padrone, a dimostrargli tutto il suo amore.
E a volte l’uomo, che non riesce a sopportarne così tanto, gli mozza il sorriso.

Poi, ho riletto L'insostenibile leggerezza dell'essere di Kundera, e mi sono resa conto che di svariate mie idee, di certi miei modi di sentire, che credevo miei personali, dovevo essere grata a questo tipo qui

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Immagine da Google, certamente, mica penserete che l'abbia scattata io?!

che io lo volessi o no.
Nella fattispecie, quando si ammala il cane di Tomas e Tereza, l'autore dice: "Aveva ancora la forza di sorridere", ed è chiaro che si riferisce agli scodinzolamenti.

Conclusione: 
Anche se vi sembra di aver dimenticato tutto quello che avete letto fino ad ora.
Anche se vi pesa non poter citare con precisione il tal episodio della tal opera di Dostoevskij quando partecipate ai vostri salotti letterari.
Anche se pensate che non esistano quei bei libri di una volta.

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Non rileggete NIENTE!

Oppure fatelo, ma solo per rendervi conto della vera natura di un libro.

Il libro non è un ebook.
Il libro non è una pagina di carta e inchiostro.

Piuttosto, il libro è fatto di carne e sangue.

Il libro siamo noi.



(scena finale di Fahrenheit 451, scrittore Ray Bradbury, regista Truffaut Montag si dà alla macchia e va a vivere coi ribelli: ciascuno di loro ha imparato a memoria un libro. Per meglio dire: è un libro) 


Francesco De Gregori canta quasi la stessa cosa...



Buona settimana

Silvana



Buona settimana

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