lunedì 3 agosto 2015

3 agosto 2015 - Guardare l'acqua

Anni fa, in quest'angolo che non sembra appartenere alla mia città, su questo ponte, mi ha fermato una tipa un po' fuori di zucca.



"Sono molto grata all'attuale nostro Sindaco!" dice lei a un certo punto della conversazione, di cui non ricordo né l'inizio, né il primo svolgimento.
"E per qual ragione?" chiedo io, ormai del tutto consapevole di avere a che fare con una signora suonata.
"Ma vedi qui che bell'angolino che ha messo su! Io ci vengo sempre a guardare l'acqua..."
E io, che da giovane avevo un'anima più prosaica rispetto ad ora, ho lasciato correre i dubbi sui reali meriti del Sindaco come essere individuale, ma non sono riuscita a non controbattere: "Ma questo è il Seveso! Il fiume più sporco e puzzolente di Milano, che è la città più inquinata d'Italia! Che bene può fare fermarsi a osservare questi flutti oscuri, ribollenti e maleodoranti?".
La signora, però, saldamente sistemata nelle proprie idee, ha ribadito: "No! Guardare l'acqua a me fa bene comunque, anche se l'acqua è brutta e sporca". Dopodiché ci siamo salutate, e io ho proseguito per la mia strada, dicendomi: "Però! Che gente svitata va in giro per il mondo..."
Ma a volte quello che ci dice la gente, svitata o meno, lo capiamo con anni di ritardo.

Poco tempo fa, all'inizio dell'estate, passavo per il centro arroventato dalla prima ondata di caldo, e guardando le gocce che colavano addosso alla statua della fontana di piazza Fontana pensavo: "Aaaahhh....", con molto, molto piacere.



E in vena di reminiscenze liceali ho ricordato le parole del Petrarca:

"Chiare, fresche, dolci acque..."



e Vaucluse, la località dove furono scritte, e che io ho visto in una vita precedente.




E mi è venuto in mente il piacere che provo ad annusare angurie e cetrioli - i quali profumano d'acqua, e infatti quando nel mondo dei cosmetici vogliono infondere una fragranza molto suggestiva d'idratazione alle creme idratanti, le fanno odorose di cetriolo.

E ho pensato al sollievo che provo quando sento il gorgoglio della fontana del parco, mentre sono al lavoro e mi annoio.

E ho ricordato le volte che sono stata sulle rive dei fiumi con degli amici.
Che facesse caldo, oppure no.


​Sul Ticino, tra Novara e Pavia


​Forse ancora il Ticino, nell'Oltrepò pavere. Ma il Ticino è dappertutto?

Qualche giorno fa, in Andalusia, di mattina andavo in spiaggia, in riva al mare.
Leggevo, facevo fotografie. Respiravo.
Alla collega che mi ha chiesto "Quanti bagni hai fatto?" (me lo domanda ogni volta che torno al lavoro), io ho risposto "Tre o quattro...", per troncare le discussioni. Mentre invece non ne ho fatto nessuno.
Sono stufa di dover giustificare il mio temperamento contemplativo, e non bagnativo.
Come se anche al mare dovessi timbrare un cartellino.

Una volta sono andata in spiaggia anche con Malgorzata e Silvia, le mie amiche di Malaga.


A Nerja


Passare il mio tempo con loro, in queste vacanze, mi è piaciuto moltissimo.
Malgorzata e Silvia sono due anime senza ombra di cattiveria.

Addormentate sull'autobus.

Stare con loro è stato come guardare l'acqua.

Ma come scriveva Leonardo:
"L'acqua che tocchi de' fiumi è l'ultima di quella che andò e la prima di quella che viene.
Così il tempo presente"

E il passato è acqua passata. 


Buona settimana che viene! 



Silvana

Nessun commento:

Posta un commento