lunedì 19 ottobre 2015

19 ottobre 2015 - Più bassi dell'erba

Si parla dell'autunno come di un momento di morte incipiente.
Ma basta deviare di pochi passi dal sentiero, nel parco, e si nota che in realtà l'autunno è un periodo molto fecondo di nascite e germinazioni.


I funghi più di tutto mi stupiscono.
Basta uno spruzzo di pioggia ed eccoli lì, piccoli, buffi, vagamente inquietanti, e anche un poco osceni.

In effetti, i vegetali dimostrano una vitalità incontenibile.
Per quanto io getti detersivo anticalcare sul mio balcone, torna puntualmente a formarsi il muschio nella fuga tra le piastrelle. Potrei aspettare Natale e farci il presepe.

E certi sentieri del parco, abbandonati a loro stessi, vengono inesorabilmente invasi dall'erba.



La mia impressione, in tutto questo, è che quanto più le forme di vita sono semplici, tanto più siano caparbiamente abbarbicate all'esistenza.
Tenacemente determinate ad esistere.
Non si pongono problemi. Non si mettono in questione.
Fondamentalmente, per come la vedo io, se la godono un sacco.

Avete mai sentito parlare del suicidio dei batteri? Dell'azione autolesionista dei virus? Della depressione del lichene?
Certamente no.
E speriamo che a nessuno scienziato venga in mente di andare a pescare le forme di vita elementare di Marte, o degli altri pianeti che forse raggiungeremo in futuro.
Non mi sembra saggio portarci in casa un superEbola. Sono di certo molto più forti di noi - noi poveri umani forse evoluti, e certamente decadenti.
Ci farebbero secchi in un batter d'occhio.

Quindi, pensavo: quando siamo un po' stanchi di vivere, quando ci poniamo delle domande molto impegnative e siamo pungolati dal dubbio, davvero ci fa bene impegnarci in attività che sviluppino il nostro intelletto e il nostro spirito? Davvero ci fa bene cercare la perfezione?

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Leonardo da Vinci: Uomo vitruviano (da Goolgle Images)

Non sarebbe più salutare concentrarci sule attività elementari che ci tengono in vita?

"Silvana, ma vivere è bello", mi diceva un'amica affetta da un male incurabile. "Anche solo respirare..."

​E tanti anni fa, quando io e mia sorella siamo andate a trovare mia madre in ospedale, dopo l'intervento al seno in oncologia, l'abbiamo trovata tutta contenta. "La paziente del letto di fronte" ci fa "dice che con quello che mangio, campo ancora cent'anni!". 
E se non cento, da allora di anni ne sono passati diciotto.

"Più bassi dell'erba. Più silenziosi dell'acqua", dice un proverbio russo.




Erba tagliata che galleggia sui fossi del parco

​Avevo una gatta obesa che si limitava a mangiare, dormire e contare il tempo che passava.
E' stata la più longeva di tutte.

E non sono sicura di volere che si stacchi la spina, il giorno che dovessi cadere in coma.
Magari, chi è in coma fa dei sogni bellissimi.



Potrei addirittura sognare di essere un leone che vive il suo unico giorno di gloria.

Di certo non potrei scrivervi la lettera del lunedì.
Però, per ora ce la faccio!


Quindi, buona settimana.


Silvana


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