lunedì 4 gennaio 2016

4 gennaio 2016 - Le belle immagini

Lo scorso settembre sono uscita a cena con un signore.

Un sosia del suddetto

A fine serata, quel signore mi riaccompagna a casa e prima di salutarmi mi chiede: "Ma tu come passi il tempo?"
Sono rimasta interdetta. Un colpo in fronte non mi avrebbe stupito di più.
"Mah... Vado a trovare la mamma... Leggo, guardo la TV... Vedo gente, faccio cose..." devo aver balbettato con aria poco sveglia.

Di fatto, chiedere a qualcuno come passa il proprio tempo mi sembra una domanda personalissima, al limite dell'indelicatezza, o meglio, dell'indecenza.
Sarebbe un po' come dire: Tu cosa fai della tua vita? Come utilizzi il Dono Divino? Fino a che vette di nobiltà o a quali abissi di ignominia è arrivata la tua anima, nell'escogitare il giusto uso della tua presenza su questa terra?

Insomma...

Si sa che a volte, semplicemente, il tempo è una cosa che devi far passare - come un fastidio.
Si possono inventare tante attività "buddiste" - così le chiamava una mia ex amica - per aiutarci nella bisogna.
Avevo un amico, tanti anni fa, che si occupava di modellismo e giochi di ruolo, e dipingeva i pupazzetti.
Il mio ex passava le serate a duplicare DVD.
Se vi guardate intorno, quando siete sui mezzi pubblici, vedete tanti viaggiatori impegnati coi giochini elettronici dello smartphone.

E' vero: i passatempi degli altri sembrano tutti un po' stupidi...

Dunque, come passo io il mio tempo?
Svelerò una delle numerose e svariatissime cose di cui mi occupo: mi lascio ipnotizzare da pinterest. La più grande raccolta elettronica di immagini che io ​conosca (per chi non lo conosce: qui le spiegazioni http://pinterestitaly.com/che-cose-pinterest/  ).
Il mio social network preferito.

Non sto a raccontare di come l'ho scoperto, di quanto mi sia sentita soverchiata, i primi tempi, dalla quantità di belle immagini che vi trovavo, e quanto di conseguenza mi abbia fatto sentire piccola e inutile. 
Manco fossi una donna di Neanderthal in contemplazione del firmamento.

Diciamo che adesso mi sono quasi abituata. Sono diventata veloce a guardare e scegliere, tra le varie foto, quelle che più mi piacciono e sento rappresentative di quello che sono.
E per raccontarvi qualcosa, vi mostro una decina delle mie preferite.


Pinterest, innanzitutto, mi serve per trovare modelli da copiare in ceramica.
Qui trovate un manufatto di arte inuit: un orso che emerge dal ghiaccio.
Io l'ho già riprodotto, ma nella mia versione è un lupo.
E' venuto spaventoso quasi quanto volevo io. Lo tengo vicino alla mia testa, quando dormo. Serve per scacciare i sogni cattivi.
Non sempre ci riesce.


Uno dei miei miti personali è Josephine Baker - ne avevo già parlato qualche lunedì fa.
Qui la vedete bellissima, con due ali di piume di struzzo.
E' il numero uno della mia bacheca intitolata "Angeli"

Un'altra bacheca l'ho intitolata "Trouble", nel senso francese di Turbamento.
Vi raccolgo foto di nudi, di gente che si lancia nel vuoto, di volti e corpi deformati in modo sorprendente e artistico. Qualche concessione all'orrido. Qualche situazione inesplicabile e suggestiva, come quella qui sotto.


Ho persino alcune bacheche dedicate ai lavori femminili.
L'uncinetto, ad esempio.


Avevo cominciato un paio di anni fa a fare sciarpe e collanine.
Pensavo che il mio progresso nell'arte sarebbe stato lento, costante e inesorabile.
In realtà, mi sono fermata al livello base: ammetto di essere volubile, e le difficoltà finiscono con lo spaventarmi. Per non parlare dei miei dolori alle ossa.
Quindi, il poncho che avrei voluto farmi, alla fine non l'ho fatto mai.

Ho una bacheca intitolata "autobiografismo", in cui raccolgo immagini che mi riguardano particolarmente da vicino.
Ad esempio: mia madre mi racconta, di tanto in tanto, che la nonna ordinava a Ingegnoli gli alberi che avrebbe poi piantato, sul Lago d'Iseo.
Scriveva a Milano, e si faceva spedire il catalogo per posta.


Oggi avrebbe guardato il sito internet.
Un'alternativa di gran lunga meno affascinante.

Mi piace, della fotografia, la capacità di fermare attimi storici, magici, misteriosi, bizzarri, divertenti.
Mi piacciono gli animali.


La foto qui sopra, che ho scelto dalla mia bacheca "Cani", riassume queste mie predilezioni.

E guardate questa foto di Laszlo Moholy-Nagy:



​Rappresenta il mattino del primo gennaio 1930, a New York.
Concentratevi bene.
Non vi turba quel silenzio, quel biancore, il freddo frizzante dell'aria, il rumore attutito dei passi della coppia sulla destra, il passaggio lento dell'ombra della bicicletta a sinistra...
Non vi sembra di caderci dentro? 
Non vi spaventa essere attratti da questo perpetuo inizio d'anno, perduto per sempre, eppure lì, presente davanti a noi,  come fosse una calamita?

E questa foto di Bill Brandt 

Halifax, 1937

che rappresenta "la città" nella sua essenza archetipica, il suo cuore minaccioso e pulsante, e quei bambini che giocano, e i binari della ferrovia illuminati...
Non è come un quadro di Sironi?
Non vi ipnotizza, come se un ricordo d'infanzia avesse preso a girare su se stesso, davanti ai vostri occhi?
Ma molti di voi, probabilmente, sono nati in campagna. Consideriamo anche questo.
E poi, ancora una volta, forse queste sono domande troppo personali


come un occhio che si apre indiscreto sull'intimità dei ricchi e potenti, per scoprirli - una volta tanto - uguali a noi.

Mi rendo conto che ho scelto quasi solo immagini in bianco e nero.
Dunque, vi riporto questa massima colorata, che viene dalla mia bacheca "Simboli e saggezza":


E forse è a questo che mi serve Pinterest, e tutto quello che faccio: cerco di ripetere un'infanzia in cui perdo tempo senza rimorso, ma con la consapevolezza e il senso estetico che son riuscita a raccogliere negli anni.

Giusto per curiosità: col signor Asterix non sono più uscita.
Io probabilmente ho dato la risposta sbagliata, e lui ha fatto una domanda troppo esatta.

Poi, visto che questo è il primo lunedì ​di gennaio, vi auguro Buon Anno! con una magnifica rosa


e, naturalmente, buona settimana!


Silvana


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