lunedì 12 settembre 2016

12 settembre 2016 - Il mio primo social network

Io sono una persona che fa liste.
Le liste mi danno l'illusione di avere un qualche controllo sulla mia vita.

(Che cos'è settembre (cioè marzo, agli antipodi) ? Una bellissima lista di ipotesi)

Venti o trenta anni fa ho cominciato a tenere l'elenco dei libri che leggo. 
Così, adesso, se mi imbatto in una storia che mi suona familiare, posso controllare se per caso non sia la seconda volta che, del tutto inconsapevolmente, prendo in mano quell'opera. 
Un vantaggio che col tempo si rivela sempre più utile.

Così, mi sembra solo giusto che il mio timido ingresso nel mondo virtuale dei social network io l'abbia fatto con anobii.


Dopo aver inserito i primi libri della mia biblioteca, una sera, sono stata a vedere che succedeva e - miracolo! - subito ho avuto un feedback: già la mattina dopo qualcuno mi aveva scritto per dirmi che le opere elencate erano belle e interessanti, ma che sarebbe stato contento di leggere anche delle recensioni.

Dunque, ho cominciato a scrivere qualche riga di critica.

Di seguito, riporto una decina tra i libri cui ho dato cinque stelle di valutazione - il massimo che si possa dare su anobii.


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Geniale e necessario
La maestria linguistica gaddiana unita alla levità italocalvinesca.
Il rapporto con la madre e gli animali - due argomenti che sono anche miei.
Grottesco e tenero, divertente e straziante, ironico e fantasmagorico, spero che Rosa Matteucci ne scriva altri ancora così - non tanti tanti ché costan sangue, ma comunque abbastanza. E io la ringrazierò per sempre.

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Il principe granchio

e altre fiabe italiane


Il tesoro nascosto
Questo libro è un forziere colmo di oro e pietre preziose, nascosto ai piedi di una grande quercia.
Noi non sappiamo più dov'è, però il tesoro è nostro, e questo mi consola immensamente.

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La finestra dei Rouet


Magistrale

Monocromo, monomaniaco, densissimo, questo libro sgocciola sudore e afa nella prima parte, pioggia e lacrime nella seconda. 
Il punto di vista della narrazione passa ondeggiando dalla protagonista allo scrittore, e poi ancora alla protagonista, come in un sogno. Alla fine si fa sempre più piccolo, sempre più piccolo, finché viene inghiottito nel nulla.
Forse il miglior libro di Simenon che abbia mai letto. Di certo, l'unico che mi sembri scritto lentamente.

Che cos'è un bambino?

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Se quando leggi questo libro senti un leggero raschiare, un pizzicore dentro, come quando il dentista ti sottopone a terapia canalare, non è perchè questo libro parla di tuo figlio, o di tuo nipote, o del figlio del vicino: è perchè questo libro ti parla di te.

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Autobiografia di mia madre

Essenza dell'autobiografismo

"...sentivo l'odore di questo bagnato, era sangue, sangue fresco e sangue vecchio. Il sangue fresco aveva un odore come un minerale appena estratto che non sia stato ancora raffinato e trasformato in qualcosa di presentabile, qualcosa cui si possa assegnare un valore. Il sangue vecchio emanava un odore dolce e corrotto, e questo lo amavo e lo inspiravo profondamente ogni volta che sovrastava gli altri odori della stanza; forse lo amavo soltanto perché era mio."
Un romanzo potente, immaginifico, oracolare. Un procedere per illuminazioni sull'essenza di sé e del mondo che colpiscono come colpi di clava.
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Il re bianco


Eccezionale

Per riprendere De Andrè, questo romanzo è il fiore bellissimo che nasce da un gran mucchio di letame.

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Nel paese dei mostri selvaggi

Io sono Max.
Sono la barca che lo porta lontano.
Sono il mostro con la testa di toro.
Per essere la madre di Max non c'è più tempo.
Spero di trovare comunque una cena calda, quando ritorno.
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Mattatoio n. 5


Secondo la teoria del tempo dei tralfamadoriani, le bombe non hanno mai smesso di cadere su Dresda, Vonnegut non ha mai smesso di scrivere e io non smetto mai di leggere questo libro.
Che è una spirale narrativa terribile e divertente, amara e tenera, grottesca e sublime.
Un infinito manifesto contro la guerra.
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Un libro su cui ri-imparare a guardare le figure, come sui sillabari si imparava a leggere.
Un libro che stupisce, affascina, intenerisce. Il seppia della vita di ogni giorno che si riversa su città fantastiche, riconosciute come familiari. 
Chi ha parenti emigrati all'estero rivive in chiave onirica i racconti sulle loro prime esperienze da "alieni". E forse, dopo aver letto "L'approdo", guarderemo con altri occhi anche gli "alieni" tra noi.
22 euro sono pochi, per un'opera d'arte...

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Storia di un corpo


L'ossobuco

Per una strana forma di entropia tra libro e lettrice, avevo iniziato da poco quest'opera quando mi è venuta l'influenza.
Una sera, la temperatura ha cominciato a salirmi all'improvviso. Saliva, saliva... E' arrivata quasi a 40.
Io, che vivo da sola, sono andata a dormire col dito sul 118, preoccupata e incuriosita. "Chissà se mi sveglio cotta come un ossobuco...", mi sono chiesta.
Al mattino, fortunatamente, ero sfebbrata.
Verso la fine del libro, anche l'Autore ha citato l'ossobuco, parlando di se stesso.
Una vera affinità fisica, oltre che intellettuale.
Comunque sia, intendevo dire: leggetelo. A me, per esempio, è piaciuto molto.

Apprezzare un libro, si sa, non è come pesare ciliegie.
Il giudizio oscilla, l'umore del momento cambia, magari un romanzo ci colpisce perché ci dice qualcosa di molto personale, al di là delle considerazioni formali. 
Altre volte, al contrario, non ho dato "il massimo dei voti" a certi libri, perché l'autore ancora non è morto. Forse, dopo la morte dell'autore, non sono solo i quadri a diventare più preziosi.

Vi ha interessato davvero leggere quello che pensato di questi libri?
Io, come ogni lunedì, ho i miei dubbi.
Potete sempre rispondermi consigliandomi i vostri libri preferiti, e io li metterò nella mia Wish list.
A me interessa sapere cosa leggono gli altri, e cosa ne pensano, e trovare nuove ispirazioni.
E' per questo che mi sono iscritta ad anobii.

Buone letture.

E buona settimana!

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