lunedì 19 settembre 2016

19 settembre 2016 - Personalità e statistiche

A volte speriamo di essere eccezionali.
A volte, al contrario, di essere eccezionali abbiamo una grande paura.
Eccezionali nel senso etimologico: diversi dalla maggioranza.
Diversi verso il meglio, o diversi verso il peggio.

Io dico che siamo un po' tutti uguali, e che anche gli artisti, se non esprimono qualcosa che rappresenti anche il resto dell'umanità, sono solo degli incomprensibili extraterrestri.


A me, ad esempio, capita di avere pensieri che ritrovo in libri scritti prima che io nascessi.
Un bel dialogo tra vivi e morti.

Allo stesso modo, quando provo bassi istinti bestiali, posso essere sicura che altri li provano proprio come me, e con tanta più violenza, e li strutturano e ne fanno cosa pubblica, dando loro risonanza sociale, se non storica


Io, per lo meno, di tanto in tanto faccio autocoscienza e quindi ammenda.

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Il luogo dove più che altrove mi viene dimostrato che le mie pulsioni non sono eccezionali è la biblioteca dove lavoro.
In genere, se io trovo che un certo utente sia detestabile, ma non oso dirlo, posso essere certa che prima o poi una collega sbotterà: “Io a quella lì il libro lo picchierei sulla testa!”, o qualcosa del genere.

L'episodio più eclatante si è verificato di recente, con una Persona che è arrivata a lavorare con noi già da qualche tempo.

Devo dire che la mia prima impressione, così a pelle, è stata che questa Persona ci tenesse molto ma molto a fare bella impressione e quindi carriera.


Le modalità con cui la Persona mette in atto queste sue aspirazioni, per quanto riguarda strettamente me e il mio ambito lavorativo, è appropriarsi di mansioni e compiti che, nel tempo, ero sempre stata io a svolgere.

Quindi, se una volta ero io a inviare le mail informative – quelle, intendo dire, che la biblioteca spedisce ai propri utenti per annunciare l'imminenza di eventi culturali, o cambiamenti nell'orario di apertura, etc. etc. - da un momento all'altro, senza nessuna richiesta o annuncio o spiegazione, le mail si è messa a inviarle questa Persona.


E non dico che la mail adesso siano scritte peggio. Le informazioni passano. Lo stile di una dichiarazione ufficiale, poi, più di tanto non può cambiare.
Io, devo dire, mettevo le maiuscole dopo i punti fermi. Ma è vero che sono un po' più vecchia della Persona, e quindi legata a moduli stilistici che le nuove generazioni tendono a sovvertire.
E non voglio dilungarmi sul fatto che se un utente mi si mette di fronte e mi chiede una certa informazione, o se una collega mi interpella su una certa questione chiamandomi magari anche per nome, la Persona prima che io apra bocca interviene, e risponde al posto mio.

Io, qualche tempo fa, avevo accennato a questo problema con la Buona & Mediatrice delle mie colleghe, chiedendo opinione e consiglio.


La Buona & Mediatrice mi rispose: “Ma no! Non è vero! Quelle che hai tu sono tutte impressioni erronee, perché ti assicuro che la Persona è brava, la Persona è simpatica, è gentile e altruista!”. Sottinteso: sei tu ad essere in cattiva fede.

D'altronde non posso negarlo: la Persona si relaziona agli altri simpaticamente. Appare positivamente.

Però.

Però nelle ultime settimane hanno avuto luogo certi episodi.

Una mattina sto registrando i nuovi periodici a computer con il nostro bel programmino, e arriva una collega che mi fa: “Guarda, Silvana, aiutami a capire cosa siano questi spazi vuoti. Dimmi che fine hanno fatto le registrazioni del Corriere e dell'Espresso. Io non fo per dire, ma da quando la Persona si è messa a registrare le riviste senza chiedere niente a nessuno, in questo programma trovo un gran disordine...”.

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L'altro giorno ci portano un nuovo lettore di DVD per la visione in sede dei film, e la Persona si mette a lavorare col tecnico sull'installazione.
Però la collega che si occupa ufficialmente delle strumentazioni tecniche della biblioteca in quel momento non era assente.
Era presente.
E quando si è scoperto che i DVD non potevano essere guardati dagli utenti perché l'audio non arrivava in cuffia ha avuto il suo bel da ridire, e ha dovuto chiamare di nuovo il tecnico.

La collega Buona & Mediatrice, poi.
La collega Buona & Mediatrice si occupa, tra le altre cose, di scegliere libri a tema per presentarli agli utenti in selezioni a parte.
Una delle sue ultime vetrine aveva il titolo “Donne investigatrici”.
Ma anche la Persona, da un momento all'altro e senza dire niente a nessuno, qualche tempo fa si è messa a esporre selezioni in giro per la biblioteca.
Subito dopo che “Donne investigatrici” ha lasciato il posto a “Libri e città”, ecco che spunta l'espositore “Giallo mimosa”, organizzato da Persona, che naturalmente ha per tema le donne investigatrici.
So che la collega Buona & Mediatrice non l'ha presa bene.

L'altro giorno, infine, un'altra collega ancora mi ha raccontato che certe osservazioni sul proprio lavoro in biblioteca se le è sentite fare addirittura dal Responsabile. “Di certo è stata la Persona a parlarne con lui. Ma non capisco perché la Persona non venga a fare i suoi commenti direttamente a me!”

E quindi ci si è chieste: cosa vorrà mai ottenere la Persona, comportandosi così? Vuole fare carriera? Ma perché dunque è venuta a lavorare in una biblioteca e non è rimasta nel Settore da cui viene, dove certamente le prospettive di avanzamento sono molto più numerose?

E come può una persona, nel complesso, agire all'interno di un gruppo sociale con tanta insensibilità per le convenzioni e i rapporti umani?
Io sospetterei un principio di autismo, se una psichiatra non mi avesse spiegato, tempo fa, che il principio di autismo non esiste: o si è affetti del tutto, oppure per niente.

Ma in fondo in fondo non mi interessa più di tanto occuparmi di questo.
Sono problemi Personali.

Quello che intendevo dire è:
Credete di essere eccezionalmente originali?
Credete di essere eccezionalmente cattivi?
Oppure, al contrario, di essere vittime di un comportamento ritagliato apposta per voi da parte di qualcuno?
Non è vero niente, per principio.
Quello che pensiamo, e ciò che ci capita al mondo, è semplicemente rappresentativo di un'intera categoria.
E' statistico.

Poi, è vero che ognuno può metterci qualcosa di molto personale – e l'Arte ne è la dimostrazione.


Ma questo è un altro discorso, molto ampio.
Lo rimandiamo ad altra sede.


Buona settimana!

2 commenti:

  1. Dio scampi dalle Persone... Ti capisco bene, e temo che imperversino negli ambienti più disparati, visto che neanche le biblioteche si salvano. :(
    Il problema è quando diventano maggioranza, grazie ai meccanismi del consenso, soprattutto aziendale. E allora... è finita, e ogni osservazione che fai contro di loro ti si ritorce contro, perché comunque hai sempre torto, comunque sei sempre in mala fede.
    Se scopri il modo per sconfiggere (sì! Sconfiggere!) le Persone, fammelo sapere, ti prego! :)
    Grazie e un abbraccio
    Cristina

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  2. https://www.youtube.com/watch?v=EP_MOxwU04I&list=PLJZvGKhiMavX4doS2zbfGwq6UJ42upmyS&index=6

    Si può sempre provare...

    Ciao! :O)

    Silvana

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