lunedì 19 dicembre 2016

19 dicembre 2016 - Torna a casa Lassie

Gli scrittori che amo di più sono quelli con cui faccio staffetta.
Scrivono quello che penso io, mi suggeriscono un modo di sentire, e quando li rileggo, a distanza di qualche anno, non riesco più a distinguere cosa mi venga da loro da quello che è sempre stato un tesoro mio.
Uno di questi scrittori è Javier Marìas.

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Il libro che preferisco di quelli scritti da lui

In “Tutte le anime”, Marìas ha parlato, tra le altre cose, di presenza e assenza, di essere a casa e di starne lontano.
Diceva in questo romanzo Marìas che è giusto viaggiare, è bello vivere all'estero per qualche tempo, ma il coronamento supremo di una vita disgraziata è morire lontano dalla propria terra e dai propri cari.
Ho già scritto che sono un albero: ho avuto due o tre occasioni, nella vita, di allontanarmi da dove sono nata, ma sono sfumate miseramente.
Si vede che non è il mio destino.
E però mi piace allontanarmi, di tanto in tanto.
Andare via mi fa sempre bene.
Che sia solo per lo spazio di un fine-settimana

Bolzano: la passeggiata sul lungofiume
o che sia per periodi più lunghi, in luoghi dove parlano un'altra lingua.


Francoforte


​Malaga​​​

Certo, cambiare aria dà l'illusione che nella vita ci siano nuove possibilità. Tante strade aperte.
Col tempo, mi sono resa conto che a me personalmente fa bene allontanarmi da gente che già so cosa pensa di me. 
Chissà, magari la cosa che ci rinnova di più è rispecchiarci in una testa mai incontrata prima.

Però, dopo essere andati via, è bello anche ritornare.

L'estate scorsa, quando stavo per lasciare Francoforte, alla fine delle vacanze, mi sentivo elettrizzata. 
Sarà forse una reazione fisiologica.
Mi diceva infatti Evelina, la vicina di casa che divide il suo tempo tra la Germania e Roma, che succede sempre anche a lei: quando sta per rientrare in Italia è contenta, e quando sta per ripartire per Francoforte è contenta.
Forse, vivere tra due paesi vuole dire assicurarsi uno stato perenne di aspettativa felice .

Dunque, dicevo: la settimana scorsa sono andata da Marina, a Bolzano.
Al mio ritorno, ho vissuto un'esperienza nuova.

E' stato solo l'altroieri che sono riuscita a trovare un passaggio per riportare a casa Titina.

Non è stata male Titina, dalla nonna. Ha mangiato. Ha dormito tantissimo. Tantissimo.
Titina non ha mai dormito così tanto.
Si rifugiava tutto il giorno sotto le coperte, e dormiva.
Dormiva troppo.

Appena ritornata a casa da me, dopo una mezz'oretta di perlustrazioni e verifiche, Titina ha ritrovato la sua palletta preferita e si è messa a giocare.
Poi, la notte mi è stata addosso tutto il tempo, e mi ha fatto tantissime fusa e mi ha leccato le mani, le gambe, tutto quello che trovava.
Ebbene, questa è stata un'esperienza nuova.

Ho capito che il ritorno a casa di Titina sono io.


Ed è stato molto bello.


Buona settimana!

Silvana



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