lunedì 8 aprile 2019

8 aprile 2019 - Birdwatching n. 3

Uccelli n. 8 - Le cocorite

Sono belle, le cocorite. Infondono un tocco di esotismo ai nostri parchi. Ci aiutano a coltivare stupore ed incredulità. Quando volano, disegnano balestre verdi in cielo.
Chissà chi fu la dama romantica che liberò la prima coppia dalla sua gabbietta. O forse, più che romantica, distratta... Ma probabilmente bisogna parlare al plurale: i pappagallini sono diffusi ormai anche a Roma, e chissà in quante altre città d'Italia. Quindi, forse si sono liberate da sole in massa - un movimento spartachista degli uccelli canticchiato da un balcone all'altro in un linguaggio a noi ignoto.
Ma sgradevole: quando fanno cagnara, le cocorite, forse ci incuriosiscono, ma non ci deliziano di certo.
D'altronde, mi dicono che sian cattive: anche loro, rubano i nidi alle cince e divorano le uova altrui.
Ma è cattiveria, questa? O è una interpretazione del tutto umana di un fenomeno della natura?
Le specie vanno, le specie vengono. Come il litorale all'Uccellina: qui cresce, là si consuma.
Dovremmo giudicare?
Non dovremmo, anche perché le cocorite le abbiamo strappate noi ai loro luoghi natali.
E però io lo faccio lo stesso: non ho mai visto una cincia, al parco. Mi sarebbe piaciuto.
Cattive, cocorite!

Come forse sono cattivi anche gli uccelli n. 9 - i gabbiani.
Spietati cacciatori dei mari, che da queste parti non volteggiano sui pescherecci, ma sulle discariche. E non si bagnano nelle onde del Mediterraneo, ma sulla corrente del Seveso.
Però sono belli anche loro. Sanno d'estate. I loro richiami fanno pensare agli orizzonti lunghi e azzurri, alle serate interminabili.
E poi, non è detto che debbano restare ancora a lungo sulle discariche, nella mia città.
Il trend da queste parti è così positivo che probabilmente i gabbiani sono ambasciatori di una sorte meravigliosa: a Milano certamente un giorno arriverà anche il mare!

Uccelli n. 10 - I merli

Voglio bene ai merli.
Quando ero bambina mi davano l'impressione di essere molto intelligenti. Perché se il passero sa solo saltare, e il piccione sa solo camminare, lui salta e cammina, come gli conviene.
Ma forse non è poi così sveglio... Una volta ho assistito all'arrotamento di un povero merlo. Oggi, venendo al lavoro, ho visto due cornacchie (maledette!) che banchettavano con un uccellotto nero. Spero che ne abbiano trovato il corpo già morto per cause naturali, ma temo che non sia così.
E però mi piacciono tanto.
Sono eleganti, così neri e lucidi. Con quel becco giallo che portano alto come un trofeo.
E cantano così bene... 
Una volta, al mattino, mi svegliavo col loro fischiettare, e con il ciangottio dei passeri.
Nella casa dove sono adesso non li sento. Chissà un domani...
Chissà, forse è nella loro natura attirare il male.
Io stessa un giorno, avvicinandomi al limite del parco, ne ho visto uno che saltellava sul sentiero, e per fargli uno scherzetto ho fatto finta di volerlo arrotare con la bici. Lui è scappato via volando raso terra, urlando di paura e rancore, e attraversando la strada ha rischiato - ancora! - di essere investito per davvero.
Io me ne sono tornata a casa con la coda tra le gambe, vergognandomi della mia idiozia, e l'ho sentito a lungo urlarmi dietro: "Stronza! Stronza! Stronzaaaaaaaaaaaa!"
Non fate scherzi stupidi ai merli... Sono troppo sfortunati, andranno a finir male.


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