lunedì 22 dicembre 2014

22 dicembre 2014 - Natale blues

Tanti anni fa conoscevo un tipo che aveva lavorato negli Stati Uniti.

E' curioso come ci rimangano in mente cose dette da chi ci è estraneo.
Quest'uomo, ad esempio, aveva raccontato: "In America vedi bandiere appese dappertutto. Soprattutto nei quartieri poveri. In America, più sono poveri, e più sono fieri di essere americani. A casa loro, è tutto uno sventolare".

Jasper Johns, "Flag",da www.moma.org

Questa considerazione mi è tornata in mente in Portogallo, nella città di Oporto, un'estate di sette o otto anni fa.
Salivo salivo verso la cattedrale, in un quartiere dallo charme "napoletano"


Attraversavo viuzze sempre più povere - e però molto pulite, dove nessuno ci ha infastidito in nessun modo - e sempre più ricche di bandiere rosse e verdi.


​Foto scattata da qualcun altro

E ancora mi risuonano in mente quelle parole in questi giorni che precedono Natale.
Vedo le luminarie per le strade, appena viene buio, e mi piacciono tutte.
Mi piacciono quelle municipali, mi piacciono quelle commerciali.


​Milano, Piazza Duomo: Palazzo della Rinascente 2013 (ma nel 2014 è uguale)

Ma quelle che mi muovono nel profondo sono le luminarie domestiche. Quelle che i cittadini si appendono al balcone, sul terrazzino, alla finestra di casa.


Certo, è perché ricordo l'albero di Natale e le decorazioni che i miei genitori portavano su dalla cantina per me e per mia sorella, a dicembre. 
Poi, di certo apprezzo gli effetti speciali che riesci a ottenere anche con la macchinetta più scalcinata

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Insomma... Più o meno.

Ma la vera ragione per cui queste luminarie mi fanno impazzire - queste luminarie che decorano le finestre ed i balconi delle vie più modeste, giacché nei palazzi à la page di Milano non le ho notate - è che queste luminarie sono, fondamentalmente, brutte.

Incongruenti, sgraziate, visibilmente a buon mercato.
Il decoratore, nell'appendere i suoi led, in genere non mette in atto ricerche stilistiche, non esprime tematiche, non fa uno sforzo di coordinazione, non prova una tensione verso l'armonia o, manco a parlarne, non accende la propria originalità.

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Ce ne sono anche di più malfatte!


Ma le luminarie luminarie private dei più modesti cittadini mi piacciono proprio per questo. E dire che mi piacciono non è abbastanza: mi commuovono, mi scuotono, mi confortano, mi deliziano, come ogni forma di bellezza che esplode inaspettatamente, senza calcolo né intenzione, e a dispetto di tutto.
Come una ragazza bellissima che nasce da due genitori molto brutti.

E allora qualche giorno fa io ho pensato: una sera tardi prendo la bicicletta e vado in giro a fotografarle tutte. Sarebbe magnifico, entusiasmante!
E poi mi è venuto in mente che da sola sarebbe troppo pericoloso.
Che dovrei essere in due, per fare una cosa del genere. Tutti e due in bicicletta, col catarinfrangente arancione addosso, a dirci "Fermati qui!" "Guarda quella!" "E anche quella!", "Metti il flash!", "Togli il flash...", basta fa freddo torniamo a casa, ne abbiamo già fatte ottocentocinquanta.

E invece sono sola.

E questo è il Natale per gli adulti: tutti corrono, tutto accelera, precipita verso qualcosa che non c'è, non c'è più, non verrà...
Infine, i tubi a led ritornano nelle scatole di cartone.

Però, l'anno prossimo avremo altre luci, altre luminarie.
Che bello!






Buona settimana, Buon Natale

Silvana



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