lunedì 23 novembre 2015

23 novembre 2015 - L'amore come l'arte

Non mi piace più frequentare il mio coro.

L'atmosfera è stagnante: rimaniamo mesi non dico sullo stesso pezzo, ma sulla stessa frase dello stesso pezzo. Non ci esibiamo mai. Ad ogni incontro, devo sopportare interminabili attese prima di poter provare la mia frase insieme alle altre contralto.
Insomma: a me piace cantare, e col mio coro canto pochissimo.

Il problema è che, secondo me, l'interesse che per noi nutre il maestro - persona molto molto impegnata - è limitato. Non siamo professionisti, e non gli porteremo mai prestigio. Però, perché rinunciare a quest'attività di un'oretta e mezza alla settimana?
Si inserisce il pilota automatico, e via. Passa veloce.

Purtroppo, la mia inerzia è più grande della sua: cercare un altro coro che sia in zona e che mi piaccia mi costerebbe tantissima energia. E poi, chi mi dice che riuscirei a trovarlo?
Quindi, rimango.

Tanto più che fra poco è Natale!


​Creiamo l'atmosfera!

E Natale è l'unica occasione in cui usciamo dalla sala della scuola umida e cadente in cui proviamo per mostrarci in pubblico.

Dunque, il 13 dicembre canteremo due brani.
Il mio preferito è questo:


Io lo trovo molto bello?
E anche piuttosto difficile.
Fortuna che almeno il testo si impara velocemente: sono solo due frasi.

Solo due frasi.

Non sembra, vero?

Si può verificare con Google: i cantori si limitano a dire: Sicut cervus desiderat ad fontes aquarum, ita desiderat anima mea ad te Deus. Sarebbe a dire: Come il cervo agogna l'acqua delle fonti, così l'anima mia agogna te, o Signore.

E questo mi ha sempre colpito della musica barocca: i testi, a ben guardare, sono brevi. Brevissimi. Ma finché non fai una piccola ricerca, punta dalla curiosità di verificare, non te ne rendi conto.

Quando la Didone di Purcell si uccide, malata d'amore per Enea, sembra che non la smetta più di dichiarare cause e intenti



E Cesare e Cleopatra, quando amoreggiano nell'opera omonima di Handel, 


si dicono in tutto sei frasi. Si può verificare qui


Ma in tutti questi esempi, tale è la bellezza della musica, la ricchezza dell'orchestrazione, la magia del momento, la pienezza ela densità dell'emozione, che il testo sembra lunghissimo. Le parole numerosissime.

Ma l'arte sostituisce le parole e non se ne sente la mancanza.

Questo ha riportato alla mia mente un ricordo.

Quando ero innamorata - le volte che mi innamoravo - pensavo molto a quello che amavo.
Gli pensavo moltissimo.
Ma se dovessi dire di preciso cosa pensassi, non saprei ripeterlo.
A tradurlo a parole, l'attività della mia mente - ammettendo che il mio lui si chiamasse Paolo - potrebbe essere espressa  così:

"Paolo amore Paolo Paolo Paolo amore ammore amore amo' amoré Paolo amore Paolo Paolo Paolo amore aaaaaah amoreeeeeeeeh! Paolo Paolo Paolo Paolo oh Paolo amore amore amore".

E il tempo passato con queste due parole in testa mi sembrava molto denso, ricco, bello, interessante, coinvolgente, variatissimo.

L'arte come amore.
L'amore come l'arte.

Son felice di averne conservato il ricordo.




Buona settimana!

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