lunedì 8 febbraio 2016

8 febbraio 2016 - When I was in my prime



Quando ero ragazza, al liceo, mi piaceva molto andare in palestra.
Non perché avessi doti atletiche. Tutt'altro.

Mi piaceva vedere gli altri che facevano ginnastica.


​Il mio liceo - Immagine da internet che un giorno sostituirò

In particolare, c'era un ragazzo qualche anno più avanti di me - non ricordo come si chiamasse, qui lo soprannominerò Johnny - che era alto, biondo e riccio, bianco e liscio, con una bella faccia nordica, e portava sempre dei pantaloncini di seta molto sgambati di un giallo accesissimo.
In quegli anni, il giallo era il mio colore preferito.
Ebbene, Johnny negli anni '80 aveva un'elevazione incredibile
Guardarlo giocare a pallavolo sottorete era uno spettacolo. Saltava per fare muro in difesa, e per qualche attimo rimaneva sospeso nell'aria. Non saliva di più, ancora non ricadeva.
Era un istante magnifico.

Quando ero ragazza.
Quando ero nel fiore degli anni.
Un inglese tradurrebbe "When I was in my prime", dove "prime" è parola che non ha corrispettivo in italiano, e indica l'età migliore di una persona.

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Un consiglio di lettura: il romanzo della Spark
pubblicato da Adelphi come
 "Gli anni fulgenti di Miss Brodie"


L'altro giorno sono andata dalla parrucchiera.
Andare dalla parrucchiera non mi piace: a parte il trauma infantile primigenio, originato dai bottegai che giravano intorno alla mia testa disprezzandomi e ridendo di me perché ero grassa, non mi piace stare seduta davanti alla mia faccia per così tanto tempo.
La parrucchiera da cui vado adesso, per lo meno, ha tre grandi vetrine che danno sulla strada, e si riflettono negli specchi delle postazioni. Posso distrarmi guardando i passanti scorrere alle mie spalle in prospettiva sbagliata - non so come sia possibile, ma si capisce che vanno all'incontrario, come se avessero i piedi per aria.
Dunque, l'altro giorno a un certo punto ho visto passare una signora anziana, che si tirava dietro un carrello per la spesa.
Aveva i capelli di un bel grigio ferro, e andava dritta per la sua strada con aria energica e tranquilla.

Ho pensato a tutte le vecchie energiche che ci sono al mondo, che vivono come soldate della vita, e si inventano la giornata, e hanno visto navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e adesso non danno fastidio a nessuno, anzi, spesso rappresentano le colonne portanti delle generazioni più recenti - ma anche se sono sole, quanta tenerezza mi fanno, a vivere con tanto coraggio, così sospese negli ultimi istanti.


Mi è venuto in mente che a volte, magari, non è necessariamente la giovinezza l'età fulgente di una persona.
Io un po' ci spero.


Se ci arrivo.


Buona settimana


Silvana

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