lunedì 3 ottobre 2016

3 ottobre 2016 - Voglio una vita

Quando io e mia sorella eravamo piccole, mio padre ci portava al cinema.
Aveva sempre dei biglietti omaggio a disposizione.
Non era importante arrivare prima che cominciasse il film. Caso mai, ci fermavamo un po' di più, per vedere l'inizio che ci eravamo perdute allo spettacolo successivo.
Ai miei tempi, non eravamo tanto precisini. Né noi spettatori, né i proprietari delle sale.


E' così che il giorno di un certo mio compleanno - il nono o il decimo, non saprei - mi sono ritrovata a vedere un film di Fantozzi.


La scarsa attenzione per il contenuto del film - oltre che per l'orario di inizio - si è rivelata fatale: ricordo di aver passato il peggior compleanno della mia infanzia.
Ho detestato Fantozzi.
O, per meglio dire, ho provato odio per chi aveva fatto il film, e per quelli che si divertivano a guardarlo.
Perché io, invece, a vedere le continue disgrazie dello sfigatissimo ragioniere ho provato una profonda sofferenza.
E la provo ancor oggi.

Alo stesso modo, appena ho sviluppato una forma di consapevolezza, ho odiato i cartoni animati di Silvestro e di Wile Coyote.

Ma com'è possibile che questi due personaggi non riescano mai una volta, ma mai una santa volta, ad acciuffare le loro prede?


E certo: se ci riuscissero, si interromperebbe la serie dei cartoni.

Che allora li acciuffino, quegli uccelli maledetti, e poi riescano a scappare di nuovo!
Che nascano tanti Tweety, tanti Beep-Beep, da sacrificare un po' per volta alla felicità dei nostri sfigatissimi eroi!
Qualsiasi cosa, pur di interrompere quella noiosa, mortificante, deprimente serie di sconfitte.


E poi: sarà educativo che i bambini ridano delle sconfitte altrui?
Che ne vedano una serie così infinita?

Non sarà anche colpa di Silvestro, Wile Coyote e compagna bella, se tanti della nostra generazione e di quella precedente sono finiti nelle mani degli strizzcervelli?


Invece, mi viene in mente un'intervista a Ken Loach che ho letto tempo fa.
Ken Loach è un grande tifoso del Manchester United. E grazie al calcio ha imparato che, fortunatamente, se una domenica il Manchester perde, c'è sempre la domenica dopo, quando magari il Manchester vincerà.


E così nella vita.

Dunque, se proprio dovessi augurare a qualcuno un qualche tipo di vita, non mi verrebbero in mente i desideri giovanili di Vasco Rossi


Ma piuttosto mi vengono in mente Tom e Jerry.


Tom e Jerry forse sono i miei preferiti.

Tom e Jerry sono nemici ma sono anche amici.
Ogni tanto le prende uno, ogni tanto le prende l'altro.

Essere un gatto che perde sempre, o un topo che viene sempre soltanto mangiato, è proprio triste.
Se sai tutto già dall'inizio, tanto vale non vivere.

Quindi: viva viva Tom e Jerry.

E buona settimana!


Silvana



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