lunedì 26 giugno 2017

26 giugno 2017 - Petto di Pollo

Meglio vivere in un posto bello che in un posto brutto.
Così diceva Monsieur de la Palisse. 
O forse era Catalano, il personaggio televisivo ohimè sempre più lontano nel tempo?


Io vivo in un posto non bello, ma ogni tanto viaggio.
E sono tornata a Francoforte, in questa casa, non solo per le sue affascinanti finestre, ma anche per la Leipziger Strasse - la via dove essa sorge.

Ricordo l'anno scorso, il mio arrivo nei pressi della casa.
Sorgevo dalla metropolitana...
Un amore a prima vista!


Per una volta, mi sono chiesta: Posso io essere così fortunata da abitare in un luogo così bello?

Come tutti gli amori, una qualsiasi spiegazione logica non lo può esaurire.
Di questa strada mi piacciono i negozi.
Se proprio proprio mi annoio, posso sempre uscire di casa e andare a toccacciare i vestiti dell'outlet di Zalando, o a sognare gli acquisti di detersivi filantropi della drogheria DM (che, come mi hanno raccontato, esercita un fascino irresistibile su tutti gli italiani).

​Visto che siamo in Germania, trovi anche centri di vendita più impegnati nel sociale:

Io però con la roba di seconda mano non sono fortunata: una volta a casa, trovo sempre il buco della maledetta tarma ​che mi infetta tutto il guardaroba.
Certo che ad Oxfam mica puoi riportare indietro la merce. Piuttosto, la butti...

Mi piace, come in tutta la Germania, cercare tra gli edifici di recente costruzione quelli che, per un loro luminoso destino, si sono salvati dai bombardamenti dell'ultima guerra.




La bella, storica farmacia Bock

​Mi piace il frisson che mi provoca questo tragico contrasto, dalle radici storiche così violente e complicate.
Mi piace immaginare la vita ottocentesca che qui conducevano i borghesi germanici, o i poeti romantici (ci saranno stati anche loro!), tutti comunque mangiatori di Rindwurst.

Mi piace individuare particolari delle case che io trovo belli.



E gli scorci.



E le curiosità.


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E i negozietti dalle insegne così quotidiane. Le amo.


E i negoziotti dall'aria finto-popolaresca.
Chi compra caffè in questa Roesterei è uno che se ne intende, ne ha consapevolezza, e può spendere un occhio della testa per la tazzulella quotidiana.

Mi piacciono le espressioni degli artisti, e dei presunti tali:


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Mi piacciono i locali, la gente che mangia nei dehors sulla strada

E mi colpisce che qui viva un barbone così simile all'aficionado della zona Affori, dove lavoro: il Petto di Pollo locale


che come il cugino milanese ama mostrarsi, appena può, senza maglietta (da cui il soprannome).

Frequentavo un sadico-narcisista fondamentalmente disadattato che riteneva di poter trovare la felicità solo in posti che non fossero l'Italia. Ed è partito.
Non so se l'iniziativa gli abbia portato qualcosa di buono.

Van Gogh, in effetti, ha cominciato a dipingere "bene" da quando si è spostato nel sud della Francia - in particolare, ad Arles.

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Immagine da Google

Quindi, il luogo dove vivi, se ti piace, ti aiuta a stare meglio.
E forse, se fossi stata Petto di Pollo anch'io, avrei scelto la Leipziger come lui.

Un dubbio però mi arrovella.

Chissà cosa sembra questa stessa via senza il sole dell'estate, senza la gente che la percorre con rilassata frenesia, in quasi ogni ora della giornata.
Di fatto, mi è basta vederla al mattino presto di una domenica un po' grigia per non riconoscerla più.


Insomma: chissà com'è Francoforte, d'inverno.

Buona settimana!


Silvana



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