lunedì 28 ottobre 2013

5 agosto 2013 - Juliet

Secondo la moderna narratologia, l'autore che racconta una storia sa già come va a finire, e se non lo sa è solo un vendifumo: è uno che racconta qualcosa che non conosce.
Il lettore questo lo sa, lo accetta, anzi forse inconsciamente lo vuole.

Con Romeo e Giulietta, io faccio un passo avanti.
So che Shakespeare conosceva la storia. 
So come va a finire. 
Ma ogni volta è come se fosse la prima: spero sempre che succeda qualcosa che salva il finale - ad esempio il messaggero arriva in tempo a avvisa Romeo: Guarda che non è morta Giulietta, ma dorme - e Romeo non si ammazza. 
Oppure Giulietta, risvegliandosi circondata da cadaveri, ci ripensa e dice: Voi siete una manica di matti, e io non mi ammazzo. Sono problemi vostri. Dunque, Giulietta piglia e se ne va in giro per il mondo, a vivere la sua vita di teen-ager bella, scapestrata e anonima.

Invece no: Romeo e Giulietta muoiono sempre. ma proprio sempre sempre SEMPRE.






Mi chiedo: ma ci sarà stata qualche compagnia di attori che, di punto in bianco, ha stupito la platea mettendo in scena un happy-end?
E la platea, come avrà reagito?

E così, quando ci capita qualcosa di inaspettato, nella vita, noi come reagiamo?
Prima ancora: davvero crediamo di conoscere già il finale della nostra storia?
Nel bene e nel male: pensiamo davvero di sapere che saremo sempre infelici in amore? O che saremo sempre felici?
Che saremo sempre poveri? Sempre ricchi?
In base a cosa, poi? Alle statistiche? All'illusione? Alla scaramanzia? All'abitudine?
E dove la mettiamo la forza dell'eccezione?
L'arte si basa sulle eccezioni, e l'arte esiste. 
Inconfutabilmente.

Ricordo di aver studiato la filosofia di Hume, al liceo.
In realtà, non ricordo niente, solo questo concetto decontestualizzato, che però continua a piacermi: Noi pensiamo che il sole sorgerà ogni mattina perché fino ad ora è sempre sorto, ma questo non vuol dire nulla.

E così, non abbiamo mai visto una statua che si muove.
Eppure, magari un giorno la statua di Giulietta si stuferà di venir importunata da turisti di cattivo gusto di tutto il mondo e di tutte le età, e si deciderà a spaccare la mandibola a qualcuno, con un buffetto ben assestato.

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Io ci conto.

Buona settimana


Silvana

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